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  • La prima di Pirlo in Champions nasce sulle fasce: Chiesa e Cuadrado accendono la luce a Kiev

    La prima di Pirlo in Champions nasce sulle fasce: Chiesa e Cuadrado accendono la luce a Kiev

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    Buona, anzi ottima, la prima di Pirlo in Champions League. Sotto gli occhi del suo ex compagno rossonero, il c.t. ucraino Shevchenko, il nuovo allenatore della Juventus può festeggiare un netto e meritato 2-0, firmato da una doppietta di Morata, in casa della Dinamo Kiev. In testa nel suo campionato, la squadra di Lucescu non regge il confronto con i campioni d’Italia, la cui unica colpa è quella di sbloccare troppo tardi una partita a senso unico. In compenso quando arrivano, all’inizio e quasi alla fine della ripresa, i due gol sono splendidi, perché lo spagnolo conclude due spettacolari azioni avviate prima dal bravissimo Chiesa sulla sinistra e poi dal solito Cuadrado sulla destra. E così alla fine, ripensando all’assenza di Ronaldo e a tutti i problemi mostrati fin qui dalla Juventus, questa prima vittoria stagionale in trasferta vale doppio, per il morale e la classifica nel girone, in attesa della prossima grande sfida a Torino contro il Barcellona. Covid permettendo, quella sera tornerà Ronaldo, mentre sono da valutare le condizioni di Chiellini, il cui infortunio è l’unica nota negativa di una bella serata. 

    JUVE OFFENSIVA -  Il primo tempo si conclude senza gol, ma con la netta impressione che in campo ci siano soltanto i bianconeri, anche se con la loro orrenda maglia arancione. La Dinamo, infatti, malgrado l’incitamento di 14.000 spettatori, si limita ad aspettare nella propria metà campo con la chiara intenzione di accontentarsi dello 0-0. E a nulla serve allora la trazione offensiva della Juventus, visto che Pirlo rinuncia ancora a Dybala schierando comunque cinque giocatori d’attacco: le due punte Morata e Kulusevski, con Ramsey alle loro spalle nella posizione di trequartista e due esterni alti, Cuadrado a destra e Chiesa per la prima volta a sinistra. In mezzo rimangono soltanto Bentancur e Rabiot, protetti alle spalle della difesa a tre in cui il centrale inizialmente è Chiellini, con Bonucci a destra e Danilo a sinistra. Tutto chiaro, anche quando Cuadrado scala sulla destra e Ramsey arretra tra i due centrali di centrocampo, trasformando il 3-4-1-2 di partenza in un più compatto 4-4-2. 

    CHIELLINI K.O. -  Come sempre, però, la differenza non la fanno i moduli, bensì gli interpreti e così, senza fantasia e cambio di ritmo, la Juve fatica a concretizzare la propria superiorità territoriale. Per la verità, nel giro di un minuto, prima Chiesa con un bel diagonale da sinistra che impegna il portiere e poi Chiellini con un colpo di testa fuori di poco sfiorano il gol, ma si ha la sensazione che si tratti di spunti isolati. La certezza, invece, è l’infortunio di Chiellini, che paga evidentemente i suoi 36 anni perché dopo appena 17’ si tocca la coscia destra e  lascia i gradi di capitano a Bonucci che si sposta al centro, con l’inserimento di Demiral a destra. La terza occasione è quella più spettacolare, perché Ramsey è bravissimo a smarcare da sinistra Kulusevski che devia di tacco ma non sorprende Buschan. Il primo tempo si chiude con l’unica teorica possibilità per la Dinamo che impegna Szczesny con una punizione non irresistibile.

    LAMPO MORATAPer vedere la prima azione da grande Juventus bisogna aspettare l’inizio della ripresa, quando Chiesa è bravissimo a trovare dalla sinistra Ramsey che con un colpo di tacco appoggia indietro a Kulusevski, il cui tiro respinto da portiere viene ribattuto in rete da Morata. Nemmeno questo vantaggio strameritato e spettacolare sveglia la brutta addormentata Dinamo e allora Pirlo si decide a rilanciare Dybala, alla sua prima presenza stagionale, al posto di Kulusevski. L’argentino si muove molto al fianco di Morata, ma il suo ingresso coincide con un diverso atteggiamento dei padroni di casa, che provano per la prima volta a schiacciare la Juventus nella propria metà campo. E’ una pressione disordinata ma crescente, grazie anche alla velocità del nuovo entrato Gelson Rodriguez. Pirlo capisce che la Juventus rischia e a 10’ dalla fine inserisce Arthur e Bernardeschi rispettivamente al posto di Bentancur e Ramsey. 

    DOPPIO MORATA -  La svolta decisiva, però, arriva da chi gioca dall’inizio e come in occasione del primo gol l’azione del raddoppio nasce dagli esterni. Dopo Chiesa, stavolta è Cuadrado a scattare sulla destra con un perfetto cross al centro, dove Morata inzucca di testa e firma il definitivo 2-0. E con questa doppietta sono tre i gol dello spagnolo nelle ultime due partite, con la differenza che stavolta la Juve non torna a casa con un altro pareggio, dopo l’1-1 di Crotone, ma con una netta vittoria da Kiev. In attesa del grande ritorno di Ronaldo. 

    :(actionzone)

    DINAMO KIEV-JUVE 0-2, IL TABELLINO

    Marcatore: s.t. 2', 39' Morata (J).
    Assist: s.t. 39' Cuadrado (J).

    Dinamo Kiev (4-3-3): Buschan; Kedziora, Zabarnyi, Mykolenko, Karavaev (26' s.t. Popov); Buyalsky, Sydorchuk, Shaparenko; Tsigankov (26' s.t. Verbic), Supriaga, De Pena (15' s.t. Rodrigues). A disp. Neshcheret, Boyko, Shepelev, Tsitaishvili, Lednev, Andrievsky, Harmash, Syrota, Duelund. All. Lucescu.

    Juventus (4-2-3-1): Szczesny; Cuadrado, Bonucci, Chiellini (19' p.t. Demiral), Danilo; Bentancur (35' s.t. Arthur), Rabiot; Kuluseveski (10' s.t. Dybala), Ramsey (35' s.t. Bernardeschi), Chiesa; Morata. A disp. Pinsoglio, Buffon, Frabotta, Portanova. All. Pirlo.
    Arbitro: Hategan (Romania).
    Ammoniti: p.t. 45' Bentancur (J); s.t. 5' Cuadrado (J), 15' Demiral (J).

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