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Roma, la rinascita di Maicon

Roma, la rinascita di Maicon

È finito? Insomma. Un assist e un gol di potenza - scrive il quotidiano Il Tempo - come ai bei tempi, un passaggio per Florenzi di quelli di alzarsi in piedi e applaudire per cinque minuti, un secondo tempo di gestione e concluso in campo nonostante un colpo alla spalla, segno di una condizione più che accettabile. Maicon è la prova di quanto sia difficile trovare posto in questa Roma. Un campione, per carità con i suoi acciacchi e gli anni che corrono, ma che farebbe comodo a parecchie squadre e invece per Garcia, finora, è un rincalzo extralusso.
Lui non la sta prendendo benissimo, com'è giusto che sia. Ma la rabbia se la tiene dentro e anche nelle parole post-Udinese non si toglie alcun sassolino. "Io sto bene e ho voglia di giocare, penso si sia visto. Non mi ha mai toccato - dice Maicon - il fatto di avere più o meno spazio. Cerco di fare il mio lavoro ogni giorno a Trigoria e di dare il massimo quando gioco, di sicuro la gente è contenta se fai bene. Oggi Garcia aveva bisogno di me e spero di avere aiutato lui e la squadra".
Altroché se li ha aiutati. La Roma riscopre un giocatore che ha ancora qualcosa da dire, come s'era già visto contro il Carpi. Il suo dito davanti alla bocca dopo il gol è sembrato un'esultanza polemica, ma lui da esperto e navigato qual è nega. "Ce l'avevo con il mio procuratore che ultimamente mi telefona un po' troppo. È una cosa nostra, io cerco di fare il mio lavoro. La partita di oggi è stata più facile perché l'abbiamo sbloccata subito. Nel secondo tempo abbiamo gestito un po', l'importante era prendere i tre punti per restare in vetta perché le altre dietro non si fermano".

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