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  • La rivincita delle bionde: la Ferragni porta i giovani agli Uffizi

    La rivincita delle bionde: la Ferragni porta i giovani agli Uffizi

    • Davide Fantozzi
    Gradualmente ci stiamo lasciando alle spalle il periodo di domicilio forzato dovuto al Covid. L’apertura di numerose discoteche, a fronte della chiusura ininterrotta di biblioteche, università e luoghi di aggregazione più culturali e meno ludici è oggetto di vive polemiche ma, siccome è spesso più importante parlare che non avere qualcosa di significativo da dire, anche il mondo della cultura è stato messo sotto assedio negli ultimi giorni.

    Tutto è cominciato con una foto condivisa sul profilo Instagram della Galleria degli Uffizi con la Ferragni in piedi davanti al quadro della “Nascita di Venere” del maestro Botticelli, la cui descrizione tracciava un paragone tra i canoni estetici da ieri a oggi, e apriti cielo. Tra i commenti sono subito piovute critiche come fosse grandine: “Non avete bisogno di lei, ma di persone che amano la cultura”, “Se anche gli Uffizi corrono dietro alla Ferragni stiamo messi molto male”, “Cancellate questo post”, “La bionda Chiara stereotipo dell’oca bionda e il rapper tatuato” ed altre ancora che onestamente dà fastidio elencare.

    Nessuna critica costruttiva e tanto odio battuto (e buttato) su tastiera quando si sarebbe potuto, pacatamente, ignorare il messaggio. Se queste persone non si sentivano destinatarie del contenuto in questione, perché riversare odio gratuito sull’imprenditrice cremonese? Fossero davvero sostenitori della causa portata avanti dai luoghi d’arte avrebbero dovuto apprezzare l’intenzione della campagna anziché sputare veleno. La mossa di marketing, alla luce dei numerosi insulti, è stata quindi un fallimento? Proprio no, anzi!

    Nel week-end scorso, più di 9000 persone si sono recate al museo fiorentino (+24% rispetto al fine settimana precedente) e boom di giovani (aumentati del 27% rispetto agli oltre 2800 di sette giorni prima). La Ferragni avrà spinto alcuni di questi ad andare? Forse. Le persone che hanno criticato si saranno presentate agli Uffizi? Chissà. Avrebbero, questi fini conoscitori dell’arte e paladini dei veri valori culturali, fatto miglior figura a tacere? Sicuramente.

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