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  • La rivolta dei medici del calcio, Castellacci: 'Bisognava seguire la Germania. Responsabilità penale, in molti minacciano le dimissioni'

    La rivolta dei medici del calcio, Castellacci: 'Bisognava seguire la Germania. Responsabilità penale, in molti minacciano le dimissioni'

    Usa parole di fuoco Enrico Castellacci, presidente dell'Associazioni dei Medici di Serie A, dopo che il comitato tecnico-scientifico ha dettato la linea per la ripresa degli allenamenti collettivi. Punto controverso per l'ex medico della Nazionale è la responsabilità penale per l'attuazione del protocollo di sicurezza che andrà a ricadere propri sui medici sportivi. "Un medico non è un eroe, ma un professionista serio e si assume le proprie responsabilità. E' da tempo che continuo a ripetere che il medico del calcio è l'anello debole della catena, che non ha un contratto depositato in Lega. L'unica figura poco tutelata, o per niente. Il paradossale è che la figura più debole si ritrova ad essere la figura fondamentale e la più critica". 

    Sul protocollo: "E' ovvio che dovranno essere fatte delle verifiche, abbiamo già allertato i legali della nostra associazione perché facciano le loro osservazioni. Ho già ricevuto molte lettere di colleghi dalla Serie B che minacciano le loro dimissioni in caso non venisse rivista la questione della responsabilità, che diventa una responsabilità penale. I club si devono assumere le loro responsabilità, bisogna nominare dei medici competenti che vanno associati ai medici del calcio nel rispettare le linee guida".

    Sulla quarantena: "Si crea un grosso handicap, se si fosse seguito il modello tedesco sarebbe stato più semplice. Avremmo messo in isolamento il giocatore contagiato, fatto i tamponi necessari e fatto riprendere gli allenamenti. Qui si pensa alla riapertura del campionato, non escludendo una prossima chiusura. Una volta che si iniziano le trasferte, il pericolo di contaminazione è più alta, basta un solo giocatore e si blocca il campionato. Crea delle perplessità non indifferenti sulla vera volontà di ripartire". 



     

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