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  • La Roma a Bologna con tre casi di mercato

    La Roma a Bologna con tre casi di mercato

    • Valerio Nasetti

    Borriello, Heinze e Pizarro. La Roma affronterà stasera il Bologna con tre casi ancora da risolvere. Il più impellente riguarda il centravanti campano: è sul mercato, ma la sua cessione è molto complicata. Lo vogliono Juventus (ipotesi dell'ultim'ora: scambio con Quagliarella), Genoa, Marsiglia, Tottenham, ma tutte tirano il freno quando c'è da trattare con Sabatini. Il ds quest'estate era partito con una richiesta di 14 milioni, poi scesa a 12, ora con la formula del prestito oneroso più il diritto di riscatto si accontenta di averne 10, ovvero quanto pagato al Milan. Al momento nessuno di questi club ha avanzato una proposta simile alle richieste giallorosse. Sul prestito non c'è alcun problema, ma nessuna se la sente di versare la cifra per il riscatto obbligatorio. Rimangono aperti dunque tutti gli scenari, anche quello di una possibile (clamorosa) permanenza alla Roma.

    Ieri il procuratore di Borriello ha smentito l'ipotesi Juventus. C'è un perchè. Preferisce il trasferimento a Marsiglia, squadra ancora in lizza in Champions League; oltretutto la tifoseria bianconera non accoglierebbe il suo assistito a braccia aperte, dopo il gran rifiuto di un anno fa. La società giallorossa, dal canto suo, lo gradirebbe a Londra, sponda Tottenham. Ci sta lavorando un mediatore, Frank Trimboli. L'obiettivo è mettere in piedi un affare che preveda uno scambio con Vedran Corluka, difensore centrale croato. Alla Roma servirebbe come il pane. Sopratutto se Heinze dovesse accettare le lusinghe del Lanus: darà una risposta entro la fine dell'anno.

    Capitolo Pizarro. Luis Enrique non lo ritiene di peso strategico per la squadra ('Non è ancora pronto', ha dichiarato in conferenza stampa, ma gli spifferi parlano di scelta tecnica) e per il club è soltanto un ingaggio più da pagare. Il cileno tuttavia non ha nessuna intenzione di lasciare Roma e ha rifiutato il Malaga. Vuole andare via nel 2013 (a fine contratto) per chiudere la carriera in Cile. La società, invece, preferirebbe esautorare la pratica almeno con un anno di anticipo.

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