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  • La Roma è una squadra psicolabile e rovina la serata di Totti

    La Roma è una squadra psicolabile e rovina la serata di Totti

    • Enrico Maida
    Il pareggio del Viktoria Plzen sotto la neve di Mosca è curiosamente coinciso con il momento più struggente della cerimonia della Hall of Fame: ancora una volta Totti si è commosso, ancora una volta la gente dell’Olimpico non ha trattenuto le lacrime. Nostalgia canaglia, verrebbe da dire, rubando il copyright ad Al Bano mentre sfilavano Falcao, Conti, Pruzzo, Losi, Rocca, Giannini senza un capello. Il Cska poi ha addirittura perso, risultato che ha consentito alla Roma di entrare in campo con l’animo sereno, leggi qualificazione già in tasca. 

    Ma né il clima romantico, né la certezza di essere comunque arrivata in porto, hanno rilanciato una squadra che alterna fiammate a secchiate d’acqua. Una squadra senza testa che mette sotto il Real nel primo tempo, sbaglia incredibilmente sotto porta e poi si consegna nel secondo tempo ai gattoni del Real. Per non parlare degli infortuni muscolari che continuano a penalizzare un giocatore dopo l’altro. Di Francesco, che Monchi ha voluto tranquillizzare prima della partita garantendogli la fiducia piena società, non ha potuto recuperare Dzeko. L’assenza di De Rossi, altro veterano della compagnia, ha trasformato la Roma in una delle squadre più giovani d’Europa anche per la scelta caduta su Zaniolo, a cui sono stati affidati i compiti abitualmente assolti da Pellegrini. 

    L’età media si è ulteriormente abbassata quando El Shaarawy è stato costretto a uscire per un incidente che crea qualche allarme e dalla panchina si è alzato Kluivert. Se l’olandese va iscritto tra i rivedibili, Zaniolo, scuola Inter, ci sa fare e ha una personalità non frequente alla sua età. Nel finale del primo tempo ha lavorato con grinta e lucidità un pallone poi offerto a Under sul  classico vassoio d’argento. Come abbia fatto il turco a spedire in curva quel pallone resta un mistero. Un paio di occasioni sono capitate anche a Schick, ma l’attaccante dal viso pallido è andato mollemente a concludere, senza  impensierire Courteau. Il Real non attraversa un buon momento  e anche all’Olimpico si è visto, risultato a parte. Nel primo tempo solo un tiro di Modric ha preoccupato Olsen mentre l’arbitro incorreva in una topica grottesca non vedendo la mano proibita di Vasquez sul limite dell’area.

    L’intervallo ha stordito la Roma, che ha letteralmente regalato a Bale, fino a quel momento non pervenuto,il gol del vantaggio: una vera caprata del comandante Fazio cui Manolas non è riuscito a porre rimedio.  Il raddoppio di Vazquez ha confermato la psicolabilità della squadra di Di Francesco che è virtualmente uscita dal campo. E adesso arriva Spalletti.

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