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  • La Roma migliore battuta dall'arbitro

    La Roma migliore battuta dall'arbitro

    • Stefano Agresti

    Non bastava il Real, non bastava Ronaldo: ci si è messo anche l’arbitro. Così la Roma ha perso in modo netto e - a meno di miracoli - ha salutato la Champions già nella partita di andata. Eppure questo 0-2 a noi non pare una sconfitta, perché i giallorossi hanno giocato una partita eccellente: per la prima volta abbiamo visto tracce evidenti del lavoro di Spalletti. Solo per pochi dettagli, e appunto per gli errori di Kralovets, è venuto fuori un risultato pessimo e pressoché irrimediabile. Ma a noi (e non solo a noi, anche a molti tifosi che ne stanno parlando appassionatamente su VivoXLei) la Roma è sembrata migliore in questa sconfitta che in tutt’e quattro le partite che ha vinto consecutivamente in campionato.

    L’ha studiata benissimo, Spalletti. Ha schierato la sua Roma coperta e prudente: un bel 4-5-1 assai attento, con Perotti che da centravanti poteva anche rinculare. Ma era anche prontissima a ripartire, perché sulle fasce c’erano due frecce: El Shaarawy e in particolare Salah. Tutto perfetto, finché non ci si sono messi in tre: Ronaldo, la sfortuna e l’arbitro. Ronaldo s’è inventato il gol dell’1-0, la sfortuna lo ha aiutato con quel tocco assassino e decisivo di Florenzi, l’arbitro ha negato allo stesso romanista un rigore pazzesco che avrebbe potuto portare al pareggio. Tre avversari così, tutti assieme, sono imbattibili.

    A margine di questa grande partita della Roma (e non prendeteci per pazzi o per esagerati se la definiamo così) va registrata l’ennesima bocciatura di Dzeko, che anche ieri è rimasto fuori. Giustamente, sia chiaro: non era proprio adatto a una gara che i giallorossi potevano affrontare soltanto mettendola sul piano del palleggio, della tecnica, della compattezza; il bosniaco avrebbe rischiato di rimanere solo con se stesso in mezzo alla difesa del Real, abbandonato là davanti. Però questo conferma che nella Roma di Spalletti non c’è e non ci può essere posto per Dzeko, come per un qualsiasi centravanti d’area. Giocherà ancora, ovviamente, ma il destino è segnato: sono cominciati gli ultimi tre mesi giallorossi di Edin.
     


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