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  • La Roma vince, ma è ancora in crisi: Dzeko non è l'unico problema di Fonseca

    La Roma vince, ma è ancora in crisi: Dzeko non è l'unico problema di Fonseca

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Precipitato assieme alla sua Roma ad un millimetro dalle fiamme dell’inferno, Paulo Fonseca riemerge prodigiosamente acchiappando una vittoria che sa di destino scritto. Il gol di Pellegrini al minuto 91 del match contro lo Spezia, infine piegato sul 4-3, è il lasciapassare per non annegare nell’oceano della crisi. Il tecnico portoghese evita (per ora) il licenziamento in tronco ma ci vorrà ben altro per convincere la proprietà, Friedkin padre e figlio, a confermargli la fiducia anche per il futuro. L’ombra di Allegri resta lunga e immanente su Fonseca, il neo dg Tiago Pinto pensa a Jardim, la società valuta un traghettatore (Mazzarri o Montella), insomma le acque restano agitatissime. Da quel che si è visto in campo la crisi non è affatto finita. La squadra ha giocato attanagliata dalla paura, altrimenti non si spiegherebbero gli svarioni in difesa che hanno permesso allo Spezia di segnare il primo e il terzo gol. Al 24’ del pt, un rimpallo fra Kumbulla e Karsdorp ha liberato al tiro Farias , Lopes ha schiaffeggiato il pallone depositandolo sul piede di Piccoli che l’ha appoggiato in rete per l’1-1 che pareggiava il primo gol di Borja Mayoral. Al 45’ della ripersa, il clamoroso “buco” di Smalling - assieme al compare di ruolo, Kumbulla ha vissuto un pomeriggio da incubo - ha dato via libera all’ex Verde, per la facile battuta a rete che ha siglato in extremis il 3-3.

    Il match a quel punto sembrava consegnato agli archivi. La panchina di Fonseca bruciava già come un barbecue ma l’estremo soprassalto d’orgoglio della Roma, con lo Spezia sbilanciato in avanti, ha costruito l’assist di Bruno Peres per Pellegrini che non ha fallito la trasformazione: 4-3 e tutti i giallorossi ad esultare sotto la doccia. Non sarà sfuggito che nessuno dei giocatori dopo il gol-vittoria, è accorso ad abbracciare Fonseca. La squadra sarà con lui, come aveva giurato il tecnico alla vigilia, tuttavia l’impressione è che le fratture siano molte e tutte da ricomporre. La Roma è un vaso di Pandora e se non ci si affretta a rimettere a posto il coperchio il percorso sarà cosparso di altre stazioni dolorose. Primo problema: vale la pena di insistere su Fonseca? Se i Friedkin hanno fiducia in lui, lo difendano pubblicamente. Altrimenti meglio cambiare immediatamente cavalli e diligenza. Secondo problema: la frattura fra tecnico e Dekzo è componibile? Se non lo fosse sarebbe un ulteriore argomento contro Fonseca. Lui può essere liquidato Dzeko, no. Terzo problema. La squadra è davvero con Fonseca? Se non lo è, vedi al punto numero 1.

    La Roma ha vinto una partita che avrebbe dovuto portare a casa senza troppi patemi, se non avesse proceduto a corrente alternata: grandi strappi e lunghe dormite, condite da errori difensivi macroscopici. La maledizione dello Spezia ad un certo punto sembrava dovesse riavverarsi. L’avversaria era la stessa che in settimana l’aveva eliminata dalla Coppa Italia, facendo esplodere un malessere che covava da tempo; una mina innescata dalla cocente batosta subita nel derby e deflagrata appunto al cospetto della squadra di italiano. Che per poco non ha rinnovato alla Roma le pene e i dolori rimontando per tre volte (e la seconda dall’1-3) l’effimero vantaggio prodotto dalla Roma grazie alla doppietta di Borja Mayoral e al gol di Karsdorp, pareggiati dalle reti di Piccoli (subito dopo uscito per infortunio e sostituito da Galabinov), Farias e Verde, costui subentrato a Gyasi. La lotteria l’ha infine vinta Pellegrini, con lo Spezia stordito dalla gioia del pari riagguantato allo scadere del match, colto in colpevole rilassamento difensivo, anziché ben rinserrato nella propria area di rigore a difendere il risultato. Lo Spezia è fatto così, prova sempre a giocare al calcio, a volte anche con eccessiva spavalderia, guidato dal giovanissimo talento Agudelo (in prestito dall’Inter) che dirige l’orchestra con perizia e alcuni inevitabili errori di gioventù. La difesa a tre è spesso saltata in breccia, infilata sugli esterni, ma la Roma con Carles Perez, Pellegrini & C ha fallito il colpo del ko Pur fra amnesie ed errori la Roma aveva fatto bene con le penetrazioni a destra di Karsdorp e di Spinazzola a sinistra, assistito a meraviglia da un intraprendente Pellegrini, il migliore dei suoi per spirito combattivo e giocate. Nonostante la doppietta, Mayoral non è Dzeko e l’assenza del bomber ha pesato assai nell’economia del match giallorosso.

    Al culmine una settimana di nervi a pezzi, accesa dalla lite furibonda tra Fonseca e Dzeko, malamente camuffata dal dubbio infortunio attribuito al capitano (il tecnico lo voleva degradare e non ha neppure convocato), con la squadra ammutinata a difesa dell’ormai ex team manager Gomber, licenziato dai Friedkin in tronco per la che figuraccia delle sei sostituzioni di coppa Italia; con la tifoseria sul piede di guerra e i Friedkin decisi a non concedere altre prove d’appello alla loro bizzarra compagnia di giro, la Roma ha dunque risposto appiccicando una pezza agli infiniti strappi procurati da tecnico e giocatori e tra Fonseca e la squadra. Un attimo di tregua per riordinare le idee e ripartire. La classifica non è affatto male, in settimana tornerà a casa El Shaarawy, sebbene il rinforzo servirebbe come il pane in difesa dove si ballano tanghi, mazurke e polke e si beccano gol da dilettanti. Ma come si dice, non si può avere tutto e subito. Se manca lo champagne anche un buon bicchiere di Barbera può servire a tirare su un po’ il morale.


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    IL TABELLINO 

    Roma-Spezia 4–3 (primo tempo 1-1)

    Marcatori: 17′, 53′ Mayoral, 24′ Piccoli, 55′ Karsdorp, 59′ Farias, 90’ Verde, 92’ Pellegrini

    Assist: 17, Pellegrini, 53’ Veretout, 55’ Spinazzola, 59’ Galabinov, 92’ Bruno Peres
    Ammoniti: Chabot, Mayoral, Bruno Peres, Pellegrini

    Roma (3-5-2): Pau Lopez; Ibanez, Smalling, Kumbulla; Karsdorp (80′ Peres), Veretout, Villar (67′ Cristante), Pellegrini, Spinazzola; Perez (89’ Diawara), Mayoral. All.: Paulo Fonseca.

    Spezia (4-3-3): Provedel; Dell’Orco (58′ Bastoni), Terzi, Chabot (80′ Erlic), Marchizza; Estevez, Agoumé, Maggiore (58′ Acampora); Gyasi (80′ Verde), Piccoli (33′ Galabinov), Farias. All.: Vincenzo Italiano.

    Arbitro: Pairetto

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