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  • La Serie A riparte o si ferma? Decisione in arrivo: oggi  confronto tra i presidenti, tutti contro due

    La Serie A riparte o si ferma? Decisione in arrivo: oggi confronto tra i presidenti, tutti contro due

    • ADG
    Il calcio italiano è chiamato a decidere per quanto riguarda la ripresa degli allenamenti e della stagione calcistica, bloccata da oltre due mesi a causa dell’emergenza Coronavirus: quella di venerdì potrebbe essere la giornata decisiva in chiave ripartenza della Serie A. La decisione definitiva è infatti in arrivo nei prossimi giorni, proprio il primo maggio è in programma un confronto tra i presidenti, in videoconferenza: 18 club su 20 hanno già aderito alla linea comune, l’obiettivo è quello di far cambiare idea al Premier Conte e permettere ai calciatori di tornare ad allenarsi individualmente il più presto possibile.

    LA SEMI-APERTURA DI SPADAFORA E LE PAROLE DI DAL PINO - Ieri sono arrivati segnali distensivi da parte delle componenti in causa. Il minisro Vincenzo Spadafora, dopo l'ostracismo degli scorsi giorni, ha infatti riservato una semi-apertura alla ripresa del campionato: "Bisogna lanciare un appello alla Lega sul finire le polemiche e gli scontri. Il calcio dev'essere, come è sempre stato, simbolo di leggerezza e deve dividerci solo per il tifo verso la squadra del cuore. Il Comitato Tecnico Scientifico sta incontrando le componenti del mondo dello sport per avere approfondimenti sul protocollo. Se si troverà un accordo tra FIGC e il Comitato, gli allenamento riprenderanno e ciò avrà un riflesso positivo anche sulla ripresa del campionato. Viceversa sarà il governo a decretare la chiusura del campionato, creando condizioni affinché il mondo del calcio paghi meno danni possibili. Ci assumeremo la nostra responsabilità". Frasi concilianti anche da parte del Presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino: "Apprezzo molto le parole del Ministro Spadafora di questa mattina e il suo appello. Da parte della Lega Serie A c'è stata e sempre ci sarà disponibilità a un dialogo costruttivo, nella certezza che il lavoro del Ministro dello sport e il nostro non possano che mirare a un bene comune nella sua accezione più ampia".

    LO SCENARIO, CELLINO E CAIRO DISSIDENTI - Proprio Dal Pino negli ultimi giorni ha premuto molto con i presidenti, in modo di avere un documento unitario, anche se in due hanno fatto una scelta differente: Massimo Cellino, presidente del Brescia, e Urbano Cairo, presidente del Torino, non hanno infatti voluto firmare l’appello al Premier Conte e al Ministro Spadafora. Niente accordo totale dunque, tra chi era pronto a mediare e chi è disposto a utilizzare toni forti, chiedendo al governo certezze per la ripresa. Dunque il primo maggio rischia di essere il giorno della resa dei conti: la Lega deve chiarirsi al suo interno fra chi vuole davvero riprendere, chi finge di voler riprendere e chi invece pensa già all'anno prossimo, prendendo finalmente una posizione chiara.

    LA QUESTIONE DIRITTI TV - Verrà inoltre trattato l'argomento rapporto con le televisioni e con i broadcaster che fruiscono dei diritti televisivi: le emittenti (Sky, Dazn, Img) sono orientate a non pagare i 220 milioni dell’ultimo bimestre, così i presidenti dovranno decidere se andare in tribunale, chiedendo un’ingiunzione di pagamento, anche se le trattative tra le parti sembrano lo scenario più plausibile. Un May Day quanto mai delicato.

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