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  • La sorpresa Valencia sfida la storia: battere il Barcellona per riaprire la Liga

    La sorpresa Valencia sfida la storia: battere il Barcellona per riaprire la Liga

    • Giorgio Baratto, corrispondente da Madrid
    Se qualcuno la avesse raccontato solo tre mesi fa, in pochi avrebbero creduto che il match tra Valencia e Barcellona di questa sera al Mestalla, non solo sarebbe stata la sfida tra la prima e la seconda in classifica del campionato spagnolo, ma anche la partita che potrebbe riaprire o chiudere il discorso su chi ha sarà il vincitore finale della Liga.

    L'ULTIMA VOLTA - L'ultima volta che Valencia e Barcellona si sono disputati spalla a spalla il titolo spagnolo era la stagione 2005/06. Solo due anni prima, guidato da Rafa Benitez il Valencia aveva vinto la sesta Liga della sua storia. Dopo il deludente ritorno di Claudio Ranieri del 2004/05 concluso con un settimo posto, sulla panchina de Los Che arrivò l'attuale allenatore dell'Espanyol, Quique Sanchez Flores, e non da solo. Insieme a lui la rosa della squadra, in cui militavano anche i nostri Amedeo Carboni, Marco Di Vaio ed Emiliano Moretti, fu rinforzata da giocatori come Patrick Kluivert, Raul Albiol ma soprattutto David Villa, che in seguito scriverà un pezzo della storia del Barça. Il Valencia contro i blaugrana pareggiò al Camp Nou e vinse in casa, ma a fine stagione il titolo fu del Barcellona guidato da Frank Rijkaard con 13 punti di distacco e, come detto, l'ultima volta che i blanquinegres coltivarono sogni di successo. La stagione seguente fu la volta dell'ultima vittoria in Liga tra le mura del Mestalla, in poche parole, i tifosi del Valencia aspettano di veder trionfare i suoi contro il Barça ormai da dieci anni.

    DISTACCO MINIMO - Se ieri Real Madrid e Atletico hanno fatto il loro dovere, vincendo rispettivamente contro Malaga e Levante, e portando il distacco dal leader a "soli" 7 punti, la vittoria degli uomini di Marcelino, stasera, non solo significherebbe la prima sconfitta di Valverde da quando siede sulla panchina del Barcellona, ma anche portarsi a un solo punto dai blaugrana e riaprire definitivamente un campionato che, in caso di vittoria di Messi e compagni deciderebbe la Liga quando manca ancora un mese al Roscon de Reyes (l'equivalente del panettone qui in Spagna). Come se non bastassero le motivazioni sportive, vincere per il Valencia significherebbe rendere il dovuto omaggio allo storico presidente del "doblete" (Liga e Coppa UEFA) del 2004, Jaime Ortí, deceduto questa settimana dopo una breve lotta contro un male incurabile. Tornare a essere l'anti-Barça significherebbe ricordare in maniera più che degna il dirigente che fu l'artefice della migliore stagione della storia della squadra valenciana. 

    DUE SQUADRE IN SALUTE - Se il Barcellona di Valverde arriva a Valencia con un vantaggio di 4 punti, la sicurezza di essere ancora imbattuto, proprio come Zaza (in dubbio per il problema al ginocchio) e compagni, e la tranquillità che può trasmettere il rinnovo di Lionel Messi, il Valencia dalla sua ha il lavoro di un allenatore, l'asturiano Marcelino, che ha saputo ridare fiducia a giocatori che sembravano aver perso protagonismo. Oltre a Simone Zaza, secondo nella classifica marcatori con 9 reti alle spalle di Messi, che sta vivendo un inizio di stagione fenomenale, la fiducia dell'allenatore sembra aver dato nuovo impulso a giocatori fondamentali per questo Valencia come Dani Parejo e l'ex-interista Kondogbia. Per Marcelino c'è in gioco anche una questione di prestigio: contro il Barcellona il tecnico di Villaviciosa non ha mai vinto nessuna sfida con le quattro squadre con cui lo ha affrontato finora, per un totale di 13 partite e solo tre pareggi, l'ultimo quando guidava il Villarreal nella stagione 2015/16.

    VITTORIA CON DEDICA - Il Valencia di quest'anno sembra essere tornato al posto che gli compete nel campionato spagnolo, ora manca solo la classica ciliegina sulla torta: battere il Barcellona dopo dieci anni, per il suo storico presidente, per regalare la prima vittoria contro i catalani al proprio tecnico, per permettere ai tifosi di continuare a sognare, e, con buona pace di tutti, per riaprire una Liga che diventerebbe più appassionante che mai.

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