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  • La Spagna s'arrende a una bella Italia: così Prandelli sta costruendo una grande squadra

    La Spagna s'arrende a una bella Italia: così Prandelli sta costruendo una grande squadra


    di Xavier Jacobelli

    Direttore www.quotidiano.net<http://www.quotidiano.net>

    La vittoria dell'Italia sulla Spagna campione d'Europa e del mondo, è un successo di grande prestigio ed è motivo di profondo orgoglio per il nostro calcio. Conferma i progressi degli azzurri, premia la loro personalità e il loro approccio psicologico all'impegno contro la prima squadra del pianeta. Riccardo Montolivo ha segnato il primo gol in azzurro con una prodezza degna del suo bagaglio tecnico di prim'ordine: non è un caso che il centrocampista bergamasco sia stato un allievo del ct quando questi l'allenava nel settore giovanile dell'Atalanta.


    Prandelli aveva chiesto alla squadra di affrontare la Spagna sul piano del gioco, senza timore e senza presunzione. E' stato accontentato dal primo all'ultimo dei giocatori che ha impiegato.

    Il primo tempo degli azzurri è stato splendido, sotto il segno di Cassano, per la prima volta a Bari in campo in maglia azzurra, capitano di una serata per lui memorabile, smanioso di mostrare al Milan che sarebbe un errore cederlo e, a chi lo corteggia, che sarebbe un affare prenderlo.

    A un anno esatto dal debutto londinese e perdente con la Costa d'Avorio, Prandelli può essere decisamente soddisfatto del suo lavoro e non soltanto perchè, nell'arco di 12 incontri, ha collezionato 7 vittorie, 3 pareggi e 2 sole sconfitte. Il ct ha ricostruito la Nazionale uscita a pezzi dal mondiale sudafricano; ha ricucito il rapporto con i tifosi; ha ipotecato la qualificazione alla fase finale dell'Europeo 2012 che diventerà aritmetica in settembre se gli azzurri vinceranno sulle isole Far Oer. Soprattutto, Cesare ha puntato sul gioco e non ha sbagliato, dimostrando come non sia vero che non ci siano più calciatori italiani di talento. Ci sono. Saranno pochi, ma sono buoni. L'importante è avere fiducia in loro.

    Cassano è l'esempio della cura Prandelli che con Balotelli sta usando bastone e carota, eppure promette di vincere anche questa scommessa.  E che dire di Aquilani e di Montolivo due centrocampisti in attesa di conoscere il proprio futuro nei rispettivi club, ma letteralmente tonificati dalla maglia azzurra (Montolivo era già stato il migliore in campo contro l'Estonia e contro l'Ucraina), di Chiellini, Maggio e Criscito.

    Su tutti, si staglia la grandezza di Pirlo, un campione che ha subito preso per mano la Juve e che anche in Nazionale fa la differenza. Storicamente, l'amichevole agostana dell'Italia è sempre stata una trappola: prima di questa, le precedenti 9 avevano fruttato 2 vittorie, 2 pareggi e 5 sconfitte. Prandelli ha infranto anche questo tabù.

    Come ha significativamente annotato Casillas dopo la sconfitta, quando si affrontano Italia e Spagna non esiste una partita amichevole. Il capitano dei campioni del mondo ha evidenziato la metamorfosi tattica degli azzurri e il loro cambiamento di mentalità, Parole importanti.

    Ora, senza montarsi la testa per avere battuto i campioni d'Europa e del mondo (l'Italia non superava la Spagna da 17 anni e fu Roberto Baggio a firmare l'ultimo successo: accadde a Usa '94). Continuando ad essere umili e a lavorare sodo, a percorrere la strada del gioco e dell'organizzazione di gioco, cominciamo a vedere la luce in fondo al tunnel. Vai così, Cesare e complimenti per avere assegnato la fascia di capitano a Cassano, d'accordo con gli azzurri. Bel gesto, degno di una squadra vera.


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