La storia di Hincapié, l'insostituibile dell'Ecuador che piaceva a Milan e Napoli

Quattro punti in due partite, mica male l'Ecuador di Gustavo Alfaro ai Mondiali. Prima la vittoria al debutto col Qatar, poi hanno fermato l'Olanda sull'1-1 e ora per andare agli ottavi basta un pareggio col Senegal nell'ultima giornata.
IL MIGLIOR CENTRALE - Tra i talenti de La Tricolor c'è quel Piero Hincapié al quale il ct non rinuncerebbe per nulla al mondo. Difensore classe 2002, un anno fa il Bayer Leverkusen ha investito 8 milioni più bonus per portarlo in Europa. Il presidente del Talleres non ha mai avuto dubbi sul suo talento: "In prospettiva è il miglior difensore centrale del Sudamerica". Può giocare a tre o a quattro, all'occorrenza fa anche il terzino sinistro e prima di lasciare l'Argentina era stato messo fuori rosa per paura fosse distratto dalle voci di mercato.
IL PROFILO - La storia di Hincapié inizia dall'Independiente del Valle, squadra di Sangolquí a mezz'ora di macchina dalla capitale Quito. Considerato il miglior settore giovanile dell'Ecuador - e uno dei principali in Sudamerica - più di mezza nazionale che oggi è in Qatar è partita da lì. Hincapié se n'è andato a 18 anni, ha firmato col Talleres concentrandosi sulla parte fisica: in quella stagione lo staff tecnico del club argentino gli ha assegnato un programma specifico per mettere massa muscolare. Cresciuto con il mito di Puyol, Hincapié ha personalità da vendere: "Mi piace rendere la vita più facile per i miei compagni". E quando si tratta di correre in mezzo è sempre l'ultimo a mollare: "Per me non esiste palla persa". A 19 anni era già titolare in nazionale, negli ultimi due il suo profilo è stato sondato da club italiani.
@francGuerrieri