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  • La top 11 della Coppa d'Africa 2015

    La top 11 della Coppa d'Africa 2015

    • AD e FZ
    La 30a edizione della Coppa d'Africa è andata in archivio con il secondo successo nella storia della competizione della Costa d'Avorio, ancora una volta dopo i calci di rigore 23 anni dopo il precedente del 1992 in Senegal. Decisivo lo storico portiere Boubacar "Copa" Barry, che ha neutralizzato il tentativo del collega ghanese Razak e ha poi ha trasformato l'ultimo penalty; chiude così la sua carriera internazionale a 35 anni in un torneo iniziato in panchina e chiuso da protagonista a causa dell'infortunio del titolare Gbohouo. Una Coppa d'Africa che non sarà ricordata per la spettacolarità delle partite e la quantità di talenti emergenti messisi in mostra; tra consacrazioni eccellenti ma anche qualche sorpresa, ecco l'undici tipo scelto da calciomercato.com, schierato con un ipotetico 4-2-3-1.


    FELIPE OVONO (GUINEA EQUATORIALE), 1993: è stato il portiere con la maggior percentuale di conclusioni parate nella fase a gironi, interventi decisivi per trascinare la sua squadra fino ad una storica semifinale. Gioca in patria nel Deportivo Mongomo FC, ma dopo questo torneo le offerte di mercato non mancheranno

    SERGE AURIER (COSTA D'AVORIO), 1992: il suo torneo era iniziato col clamoroso errore costato il gol contro la Guinea, ma da quel momento le prestazioni del terzino destro del PSG sono state un crescendo rossiniano, fatto di applicazione difensiva, spinta costante sulla propria corsi e di cross a profusione per i compagni.

    ERIC BAILLY (COSTA D'AVORIO), 1994: recentemente acquistato dal Villarreal per sostituire Gabriel Paulista, l'ex centrale dell'Espanyol, capace di annullare Messi in un recente derby di Barcellona, è un giocatore che fa della marcatura a uomo e del senso dell'anticipo le sue qualità migliori. Ancora disciplinabile dal punto di vista tattico e dell'esuberanza atletica, è tra gli artefici della compattezza della formazione di Renard.

    JONATHAN MENSAH (GHANA), 1990: in Italia, con la maglia dell'Udinese, non ha avuto la fiducia e la possibilità di mettere in mostra le qualità di leader del reparto arretrato che questo ragazzo ha mostrato in Ligue 1 con la maglia dell'Evian e con la formazione di Grant nel corso di questa Coppa d'Africa. Dopo le 3 reti incassate nella fase a gironi, il pacchetto a 4 delle Black Stars ha abbassato la saracinesca davanti a Razak, non incassando più un gol dai quarti di finale in avanti.

    ABDUL RAHMAN BABA (GHANA), 1994: lo avevamo anticipato in tempi non sospetti per le sue prestazioni con la maglia dell'Augsburg, con cui si è già guadagnato l'interesse delle principali formazioni di Bundesliga e di Juventus e Roma nel nostro campionato. Esterno mancino di grande forza fisica e di buona qualità, rappresenta uno dei punti di riferimento per il Ghana del futuro.


    KEVIN CONSTANT (GUINEA), 1987: ebbene sì, avete letto bene. L'addio al Milan in estate per cercare fortuna in Turchia con la maglia del Trabzonspor ha fatto bene al franco-guineano, che sta rilanciando prepotentemente la propria carriera dopo l'esperienza poco felice in rossonero. In Guinea Equatoriale è stato il leader tecnico di una squadra capace di arrivare fino ai quarti di finale, nello stupore generale. La sua perla il rigore col cucchiaio contro il Mali.

    MUBARAK WAKASO (GHANA), 1990: il suo inserimento al posto dell'udinese Badu ha rappresentato la vera svolta nel torneo per il Ghana, iniziato sotto i peggiori auspici dopo il ko contro il Senegal. Accanto ad Acquah ci voleva un giocatore con corsa ma anche idee e qualità e dal centrocampista del Celtic Glasgow Grant ha avuto proprio questo. Un giocatore rilanciato dal torneo dopo le esperienze all'Espanyol e al Rubin Kazan.


    CHRISTIAN ATSU (GHANA), 1992: il miglior esterno offensivo di questa Coppa d'Africa, per facilità di saltare l'avversario e per la varietà dei colpi messi in mostra. Decisivo ai quarti di finale contro la Guinea, ha segnato la rete più bella della competizione con un tiro-cross dalla destra che a molti ha ricordato la prodezza di Shevchenko contro Buffon in un Milan-Juventus del 2001. Non a caso, è stato votato come il miglior giocatore del torneo.

    YALA BOLASIE (RD CONGO), 1989: che bel giocatore l'attaccante esterno già protagonista in questa Premier League con la maglia del Crystal Palace! Segna e fa segnare (1 gol e 1 assist nel torneo) e sa interpretare nella sua accezione più moderna il ruolo dell'attaccante esterno, creando la famosa superiorità numerica necessaria per risolvere le gare più equilibrate, tante in questa Coppa d'Africa 2015.

    JAVIER BALBOA (GUINEA EQUATORIALE), 1985: 3 gol, tutti decisivi nel cammino entusiasmante della formazione padrona di casa, fermatasi solo in semifinale al cospetto dello strapotere della Costa d'Avorio. Al netto delle controverse decisioni arbitrali che hanno spinto i suoi soprattutto nel quarto di finale contro la Tunisia, il calcio di punizione decisivo contro i nordafricani dell'ex talento del Real Madrid è una delizia per gli occhi.

    WILFRIED BONY (COSTA D'AVORIO), 1988: 2 gol (e che gol!) nella finale anticipata contro l'Algeria, 3 assist in tutto il torneo. In una competizione che non ha consacrato il bomber per antonomasia, ha dimostrato di essere il giocatore più completo nel suo ruolo, perchè oltre ad essere uno straordinario finalizzatore (i 20 gol nell'anno solare 2014 in Premier qualcosa vorranno dire) sa essere quell'uomo squadra che la Costa d'Avorio cercava disperatamente per il dopo Drogba. Una Coppa d'Africa che conferma la bontà del colpo messo a segno dal Manchester City nell'ultima finestra di mercato.

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