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  • La top 5 dei 'colpi mancati' in Italia

    La top 5 dei 'colpi mancati' in Italia

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    Chiusi i battenti e operazioni concluse. La sessione estiva del calciomercato 2014/15 ha emesso i propri verdetti. Poche le operazioni importanti concluse, pochi i soldi spesi con i top club italiani costantemente in difficoltà nel completare le operazioni più importanti.

    L’ESTATE DEI COLPI MANCATI - Proprio in quest’ottica vanno inquadrate le numerose operazioni iniziate, abbozzate e tramontate che hanno coinvolto anche squadre dal blasone importante come Inter, Milan, Juventus, Napoli e Lazio. L’unica che appare salvarsi è la Roma, che ha sacrificato Benatia, ma è riuscita a chiudere importanti operazioni in entrata. Tanti anche gli obiettivi di mercato programmati e non centrati da questi club: all’Inter manca tremendamente un attaccante di qualità con cambio di passo; il Napoli difetta di qualità e quantità a centrocampo e sebbene Milan e Juventus abbiano completato il proprio fronte offensivo giocatori con le caratteristiche di Morata, Torres e Bonaventura, non sembrano le prime scelte richieste da Allegri e Inzaghi per completare le rispettive rose.


    FLOP 5 - La lunga estate di calciomercato ha offerto numerosi spunti a partire dai mancati arrivi di Falcao ed Hernandez alla Juventus, di Lavezzi all’Inter, di Biabiany prima chiuso ed ufficializzato, ma poi saltato con il Milan o dei mancati addii di Cuadrado e Vidal a Juve e Fiorentina rispettivamente verso l'esterno. Ne abbiamo scelti 5, simbolo di un estate ricca di colpi di scena.

    1) ITURBE-JUVENTUS: E’ stato il primo grande caso di questo calciomercato. In un vero e proprio duello-scudetto Roma e Juventus si sono sfidate a lungo per l’attaccante del Verona, Juan Manuel Iturbe. Il club veneto aveva completato a giugno il riscatto dal Porto per 15 milioni di euro con l’intenzione di ripiazzarlo subito sul mercato. Il club bianconero, allora guidato da Antonio Conte  ha trovato l’accordo con il ds Sogliano per 25 milioni (più 2 di bonus). Il biglietto aereo già prenotato e un affare definito in ogni forma, ma l’addio inaspettato di Conte ne ha bloccato l’ufficialità. In quel vuoto si è inserito il ds Walter Sabatini che con un accordo da 22 milioni di euro (più 2,5 di bonus) ha di fatto cambiato la destinazione dell’aereo che avrebbe riportato Iturbe in Italia dal sudamerica. 

    2) ASTORI-LAZIO: Ancora una volta la Roma è al centro del secondo flop di questo calciomercato. Non uno scontro scudetto, ma un derby vero e proprio ha riacceso con grande foga la rivalità cittadina della capitale. L’accordo per il passaggio di Davide Astori per circa 6 milioni di euro era ormai stato raggiunto fra il ds della Lazio Igli Tare e il ds del Cagliari, Francesco Marroccu, ma in una tranquilla serata di Sappada (luogo del ritiro del Cagliari) in conferenza stampa, proprio Marroccu e Astori hanno annunciato il rinnovo con il club sardo. Un fulmine a ciel sereno per la Lazio, perché il prolungamento di contratto era semplicemente il preambolo che annunciava il prestito (oneroso a 2 milioni di euro, con diritto di riscatto a 5 milioni) alla Roma. Inutili i tentativi nella notte di Tare, con la Lazio costretta a virare nettamente su Stefan De Vrij per placare la tifoseria laziale inferocita dallo “scippo” subito dai cugini giallorossi.

    3) MILAN-CERCI: Juventus, Inter, Roma, ma soprattutto Milan. Il futuro italiano di Alessio Cerci nel corso dell’estate ha cambiato più volte colore della casacca, ma soprattutto ha vestito più volte quelle a tinte rossonere. Fin dall’arrivo di Filippo Inzaghi alla guida del Milan il tecnico piacentino ha richiesto espressamente l’arrivo di un esterno d’attacco mancino in grado di accentrarsi e convergere al tiro. Un profilo che ricalcava fin dai primi giorni soltanto il nome di Alessio Cerci. La lunga trattativa con il Torino, le richieste iniziali di 25 milioni abbassate per mancanza di contendenti seri fino a 17. Cifre comunque troppo alte senza l’inserimento di una potenziale contropartita tecnica. Tutto fino al 21 agosto quando si è concretizzata la cessione di Mario Balotelli al Liverpool spostando, di fatto, il mirino del Milan su una prima punta di ruolo. Il futuro italiano di Alessio Cerci si è di fatto spento lì, con l’Atletico Madrid, grazie all’inserimento di un fondo di investimento che ha potuto garantire al club di Urbano Cairo i 20 milioni necessari a completarne la cessione.

    4) INTER-GUARIN: "Senza la cessione di Guarin l’Inter non potrà fare l’ultimo affare di mercato". Più che un colpo mancato, è una mancata cessione quella che ha costretto l’Inter a non completare il proprio organico. Un problema che il direttore tecnico Piero Ausilio si porta dietro fin dalla sessione di gennaio della passata stagione, quando la rottura dell’accordo con la Juventus per lo scambio con Mirko Vucinic ha costretto l’allora direttore sportivo a proporre al giocatore un ricco rinnovo contrattuale fino a giugno 2017. Una prolungamento che ne ha fatto valutare le quotazioni "teoriche" di mercato con l’Inter pronta a venderlo ma non per meno di 15 milioni di euro. Una cifra mai proposta da nessuno dei club che nel corso dell’estate si sono avvicinate al centrocampista colombiano. Prima il Wolfsburg, poi Chelsea e Tottenham e nelle ultime settimane anche Zenit San Pietroburgo, Manchester United e Valencia. La proposta più concreta rimane quella del club spagnolo che non è mai andata oltre l’opzione del prestito con diritto di riscatto. Nulla di fatto, a quelle cifre Guarin non si è mosso, così come Lavezzi, Shaqiri, Biabiany e soprattutto Bonaventura bloccato dall’Inter fino alle 19.30 di ieri e ceduto al Milan dall’Atalanta soltanto 40 minuti più tardi alle 20.10.

    5) FELLAINI-NAPOLI: Il Napoli è alla ricerca di un centrocampista. Anche in casa azzura si è vissuta un'estate di agonia alla ricerca di un'unico giocatore, un mediano con i piedi buoni. Un unico profilo a cui, però sono stati abbinati fin troppi nomi. Il primo è stato Mascherano, richiesto a gran voce da Rafael Benitez ma distrutto nei suoi interventi pubblici dal presidente Aurelio De Laurentiis. Prima e dopo Maxime Gonalons, rimasto al Lione. Poi lo spagnolo del Manchester City Javi Garcia (finito allo Zenit San Pietroburgo), Sandro (passato dal Tottenham al QPR), Lucas Leiva e Kramer (rimasti a Liverpool e Borussia Monchengladbach). E infine Marouane Fellaini. Il Napoli di Benitez era ad un passo dalla chiusura del centrocampista da urlo in grado di far svoltare il mercato. Quell’acquisto top invocato a gran voce e perfino vicino all’approdo in azzurro. "Per Fellaini settimana prossima sarà molto importante" disse Benitez il 2 agosto. Poi il sorteggio dei playoff di Champions League contro l’Athletic Bilbao, la clamorosa eliminazione e il dietrofront del giocatore convinto di potersi comunque giocare una chance al Manchester United. A Napoli è rimasto Gargano, supportato dagli innesti di De Guzman e David Lopez. Non certo quei colpi top, annunciati da Benitez.


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