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  • La vendetta di Juric sul Genoa: il suo Toro tutto cuore vince 3-2, la panchina di Ballardini scotta

    La vendetta di Juric sul Genoa: il suo Toro tutto cuore vince 3-2, la panchina di Ballardini scotta

    • Renzo Parodi
      Renzo Parodi
    Un match da pubblicità del gioco del calcio. Capita quasi di tutto, Torino in doppio vantaggio all’intervallo, terzo gol granata annullato dal Var, Genoa in rimonta col solito Destro, ancora in gol il Torino stavolta con Brekalo. Immediata replica rossoblù con Caicedo e finale strappacuore, col Toro abbarbicato alla vittoria (3-2) e il Genoa che tenta disperatamente di ripetere la rimonta dell’ultimo turno contro il Sassuolo. Ora Ballardini torna in bilico e martedì a La Spezia il Genoa non potrà uscire dal campo a mani vuote, la classifica si sta facendo drammatica. Il Toro ha il cuore nelle rose, il gioco di Juric sta entrando nelle teste e nelle gambe dei suoi ragazzi e si annuncia un campionato tranquillo con qualche gustosa soddisfazione da cogliere qua e là.

    Cuore contro cuore, storia contro storia. A suo modo Torino-Genoa è una classica.  Juric, ex genoano, tiene sempre a far bella figura contro i suoi vecchi colori, Ballardini ha altri pensieri per la testa. La classifica piange e servono punti. Toro col 3-4-2-1, Linetty e Brekalo in appoggio a Sanabria, punta centrale con licenza di svariare qua e là. Belotti e Praet sono in panchina, pronti all’uso. Entreranno nella ripresa e faranno muro con i compagni per salvaguardare il successo granata.

    Il Genoa ripresenta Sturaro, assente dal 12 settembre, e inaugura l’ennesima rivoluzione tattica. Parte col 3-4-2-1, Destro unica punta sostenuta da Ekuban e Cambiaso larghi sulle fasce, ma in corso d’opera Ballardini corregge alcune posizioni in campo, una volta in svantaggio Ekuban avanzerà in linea con destro e il 4-4-2-1 diventa un 4-4-2 e nel finale sarà 4-3-3 con Ekuban (e poi Caicedo) in appoggio a Destro (nel finale Pandev).

    Inizio fulminante del Toro dopo uno squillo di Destro. Al 7’ Ansaldi a percussione, destro potente ma l’ex Sirigu c’è. Si duella uomo contro uomo, Criscito cura Sanabria, Vasquez azzanna Brekalo, sul fronte opposto Djidji si dedica a Cambiaso e Ansaldi deve tenere d’occhio Ghiglione. In mezzo al campo si alzano grandi polveroni, Sturaro e Pobega incrociano le lame contando sulle rispettive fisicità, Linetty va a sbattere su Fares, Lukic tiene sotto tiro Rovella, Tourè è in campo ma non si vede e il Toro ne approfitta con percussioni centrali che spaccano il Genoa a metà. Ma è sulla fascia mancina che la squadra di Juric costruisce la partita. Poco prima del quarto d’ora i granata passano. Lungo, lunghissimo cross dalla trequarti di sinistra di Ansaldi, un altro ex, Sanabria si stacca dalla marcatura di Fares (Criscito dove sei?) e di testa infila Sirigu.

    Andato sotto nel punteggio, il Genoa alza il baricentro del gioco, Ballardini avanza Ekuban quasi in linea con Destro e il Grifone dà segni di vita. Ekuban cerca lungo Destro che non ci arriva. I il Genoa alza il ritmo, il Toro pasticcia un po’ nelle uscite, non più rapide e pulite come in avvio di gara. Alla mezzora Linetty, un po’ impacciato in un ruolo non proprio suo, piroetta su Vasquez e calcia col sinistro, il pallone spazzola la traversa. Il secondo lampo granata è roba di un minuto. Sanabria soffia il pallone a Fares sulla trequarti genoana, imbecca Pobega che arriva come un treno sul palo lungo controllo e mancino in diagonale che non lascia scampo a Sirigu. 2-0. Il Genoa confeziona l’unica palla gol del primo tempo con una mezza rovesciata acrobatica di Destro su un lungo assist di Fares, Mlkinkovic respinge con il corpo.

    Ripresa come gli capita quasi sempre, Ballardini corregge l’assetto tattico della sua squadra e cambia qualche protagonista del match. Fuori Ghiglione per Kallon e Tourè per il cileno Galdames, all’esordio assoluto in serie A. E’ un altro Genoa tonico, vigoroso e corsaiolo, il Toro arretra, sbanda e concede campo e chances. Al 3’ un bel colpo di testa di Fares vola alto, subito dopo nel flipper in area di rigore Ekuban e Destro mancano il colpo finale. La gara da tecnica è diventata molto muscolare e anche spigolosa, nessuno tira indietro la gamba (cinque ammoniti alla fine) e di calcio giocato non c’è che qualche labile traccia. Prima svolta al minuto 12’: Linetty sfugge a Vasquez e dalla linea di fondo calcia il pallone in mezzo, il difensore rossoblù corregge la traiettoria che inganna Sirigu. 3-0 Toro. E invece no, il Var ha visto un fallo di Djidji su Vasquez in avvio dell’azione e Giacomelli annulla il gol.

    Juric decide che basta così. Fuori in tre, Singo, Linetty e Sanabria, dentro Vojvoda, Praet e Belotti. Ballardini risponde togliendo Ekuban per Caicedo. La partita resta confusa, arruffata e sghimbescia, le ferree marcature del primo tempo si spezzettano in una serie di duelli rusticani. Altro cambio nel Genoa, fuori Sturaro per Behrami. Al 25’ il Grifone finalmente dà l’artigliata, Bremer dimentica di marcare Destro che riceve un assist perfetto da Caicedo e fulmina Milinkovic-Savic Dallo 0-3 all’1-2, il Grifone resuscita come la fenice dalle proprie ceneri. Esce Ansaldi, acciaccato per Aina, al 32’ Praet indovina il corridoio giusto lungo l’out di destra e serve in mezzo un docile pallone che Brekalo sospinge in gol: 3-1. Finita? Macché: Sirigu tiene il Genoa a galla con una bella respinta su testata ravvicinata di Buongiorno, Ballardini toglie Destro (!) per Pandev e il cannoniere rossoblù non la prende benissimo. Al 35’ Caicedo pescato da un assist al bacio del furetto Kallon infila da due passi la porta granata.
    Il finale è lirico, il forcing del Genoa è generoso, una punizione tranciante di Rovella (ottima partita del ragazzo, farà strada, beata la Juve che lo ha già messo in banca) spaventa Milinkovic, il muro granata vacilla ma non crolla. Juric ha consumato un’altra saporosa vendetta. La panca di Ballardini scotta eppure il Genoa non gioca male, ha spirito e buone individualità. Certo se marcia a 2-3 gol subiti ogni match anche il miracoloso Destro (sesto gol, quattro di fila), non può sempre cavare le castagne dal fuoco per tutti.
    :(actionzone)
    IL TABELLINO

    Torino-Genoa 3-2 (primo tempo 2-0)

    Marcatori: 14’ p.t. Sanabria (T), 31’ p.t. Pobega (T), 25’ s.t. Destro (G), 32’ s.t. Brekalo (T), 36’ s.t. Caicedo (G)

    Assist: 14’ s.t. Ansaldi (T), 31’ p.t. Sanabria (T), 25’ s.t. Caicedo (G), 32’ Praet (T), 36’ s.t. Kallon (G)

    Torino (3-4-2-1): Milinkovic-Savic; Djidji, Bremer, Buongiorno; Singo (14’ s.t. Vojvoda), Lukic, Pobega, Ansaldi (27’ s.t. Aina); Linetty (14’ s.t. Praet), Brekalo; Sanabria (14’ s.t. Belotti). All.: Juric
     
    Genoa (3-5-2): Sirigu; Vasquez, Criscito, Fares; Ghiglione (1’ s.t. Kallon), Toure (1’ s.t. Galdames), Rovella, Sturaro (23’ s.t. Behrami), Cambiaso; Ekuban (16’ s.t. Caicedo), Destro (35’ s.t. Pandev). All.: Ballardini

    Arbitro: Giacomelli di Trieste

    Ammoniti: 18’ s.t. Vasquez (G), 33’ s.t. Fares (G), 4’ s.t. Kallon (G), 43’ s.t. Pobega (T), 47’ s.t. Praet (T).

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