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  • La vendetta di Mazzarri, all'Inter non basta Lautaro per rilanciare Icardi

    La vendetta di Mazzarri, all'Inter non basta Lautaro per rilanciare Icardi

    • Alberto Cerruti
      Alberto Cerruti
    La vendetta di Mazzarri, scaricato malamente dall’Inter, continua con il gol del successo firmato da Izzo. Con questa nuova vittoria del suo Torino, sono 7 i punti ottenuti in tre partite di campionato, da quando è subentrato a Mihajlovic. A scanso di equivoci, però, il successo dei granata non ha radici scaramantiche perché al termine di una brutta partita, con poco spettacolo e rare emozioni, nessuno può sollevare dubbi sul fatto che Belotti e compagni meritino i tre punti più dei nerazzurri. E stavolta, al di là del colpo di testa vincente di Izzo, bisogna sottolineare l’inconsistenza dell’Inter, capace di offrire poco fumo e nemmeno il minimo profumo di arrosto, malgrado le correzioni in corsa di Spalletti. Lenta e senza idee in mezzo al campo, quasi mai pericolosa in attacco, la squadra nerazzurra rimane al terzo posto, ma se continua ad andare avanti, anzi indietro così, farà fatica a mantenere questo piazzamento. Mentre il Torino, sia pure senza entusiasmare, può coltivare nuove speranze di raggiungere un posto in Europa League. 
       
    NUOVA FORMULA - Fuori Perisic, che ha espresso il desiderio di andare via, come ha ammesso Marotta pochi minuti prima del calcio d’inizio, Spalletti presenta una nuova Inter per il modulo tattico e i rispettivi interpreti. E così ecco la difesa a tre con De Vrij, Skriniar e Miranda, il centrocampo a cinque con Vecino, Brozovic e Joao Mario tra i due esterni D’Ambrosio e Dalbert, e soprattutto la coppia d’attacco Icardi-Lautaro. A parte il deludente Nainggolan, retrocesso stabilmente in panchina come Candreva, il vero sacrificato di Spalletti è Politano, mentre dall’altra parte il sacrificato è Iago Falque, perché Mazzarri rilancia la coppia Belotti-Zaza, che fin qui aveva avuto poco spazio dall’inizio. Non cambia niente, invece, dietro, dove Nkoulou è il centrale difensivo tra Izzo e Djidji, mentre in mezzo al campo Rincon dirige le operazioni tra Lukic e Ansaldi, confermato nel suo nuovo ruolo, con De Silvestri e Aina sulle fasce. A parità di moduli, tra gli speculari 3-5-2 delle due squadre, come sempre però la differenza la fanno i giocatori e siccome quelli dell’Inter hanno più qualità di quelli del Torino, Icardi e compagni si mostrano subito più pericolosi. Proprio il secondo argentino dell’attacco nerazzurro, Lautaro Martinez, sembra l’uomo capace di fare la differenza, pronto sia ad andare al tiro sia a smarcare Icardi la cui conclusione viene deviata da Sirigu. 

    IZZOK - La buona partenza dell’Inter, però, inganna perché improvvisamente, al 35’, il Torino passa in vantaggio. Da un banalissimo calcio d’angolo, il pallone spiove sulla testa di Izzo che salta più in alto di D’Ambrosio e batte Handanovic, colpevolmente sorpreso dalla parabola del pallone finito nell’angolino alla sua destra. Invece di reagire, l’Inter accusa il colpo e subito dopo rischia di subire il raddoppio quando Belotti, ammonito poco prima per simulazione, calcia sopra la traversa da ottima posizione. E così il primo tempo finisce senza pericoli per Sirigu e una pericolosa reazione di Brozovic, per difendere Dalbert, trattenuto a stento da Spalletti. In casi del genere l’intervallo serve per scuotere la squadra che perde, oppure per cambiarla. Invece l’Inter rimane invariata negli uomini e nel ritmo, troppo basso per mettere in difficoltà il Torino che appare più solido fisicamente e più concentrato psicologicamente. 

    EMERGENZA - Visto che nessuno dei centrocampisti riesce a verticalizzare l’azione, per smarcare in velocità le due punte, a cominciare dal lento e prevedibile Joao Mario, finalmente Spalletti si decide a cambiare qualcosa. La mossa dell’emergenza è rappresentata dall’inserimento di Nainggolan, dopo meno di 10’, non al posto di un altro centrocampista, ma del difensore Miranda. La linea arretrata torna così a quattro, con De Vrij e Skriniar tra D’Ambrosio e Dalbert, mentre Nainggolan fa il trequartista tra i tre centrocampisti e i due attaccanti, in un nuovo 4-3-1-2.  Come non detto, però, perché l’Inter non dà segni di vita e continua a rischiare quando Belotti, smarcato da Zaza, viene fermato prima della conclusione da Dalbert. L’unica occasione per l’Inter capita sui piedi di Nainggolan che però non inquadra la porta e allora Spalletti toglie finalmente il deludente Joao Mario, rilanciando Politano, subito pericoloso con un tiro fuori di poco.
     
    ESPULSO -
    Con Politano l’Inter torna a essere aggressiva e allora Mazzarri inserisce prima Baselli al posto di Lukic e poco dopo Berenguer al posto di Ansaldi, senza modificare l’assetto tattico. Il Torino, però, si abbassa troppo e allora Spalletti gioca l’ultima carta: dentro Candreva e fuori Vecino. Ci sono ancora 13’ da giocare, recupero compreso, ma il pareggio diventa ancora più difficile perché subito dopo Politano viene espulso con un rosso diretto, per insulti all’arbitro. E così alla fine il Torino festeggia una vittoria preziosa che lo rilancia all’inseguimento dell’Europa. 



    IL TABELLINO 
    Torino-Inter 1-0 (primo tempo 1-0) 

    Marcatori: 35’ p.t. Izzo (T)

    Assist: 35’ p.t. Ansaldi (T)

    Torino (3-5-2): Sirigu; Izzo, Nkoulou, Djidji; De Silvestri, Lukic (32’ s.t. Baselli), Rincon, Ansaldi (36’ s.t. Berenguer), Aina; Zaza (43’ s.t. Falque), Belotti. All.: Mazzarri

    Inter (3-4-1-2): Handanovic; Skriniar, De Vrij, Miranda (9’ s.t. Nainggolan); D’Ambrosio, Vecino (38’ s.t. Candreva), Brozovic, Dalbert; Joao Mario (26’ s.t. Politano); Lautaro Martinez, Icardi. All.: Spalletti

    Arbitro: Maresca di Napoli

    Ammoniti: 31’ p.t. De Vrij (I), 40’ p.t. Belotti (T), 47’ p.t. Dalbert (I), 10’ s.t. D’Ambrosio (I), 31’ Aina s.t. (T), 39’ s.t. Zaza (T)

    Espulso: 41’ s.t. Politano (I)

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