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  • Lazio: alla ricerca del gol perduto

    Lazio: alla ricerca del gol perduto

    • M. A.

    Altro che la difesa, il vero problema della Lazio è l’attacco. Come sempre i numeri confermano l’involuzione della banda Petkovic che sta inanellando una serie incredibili di risultati negativi. Ne basta uno per comprendere il crollo: la Lazio è dodicesima nella classifica dei gol realizzati con 40 reti, una miseria rispetto alle concorrenti per le prime posizioni. Anche Catania, Cagliari, Bologna e Torino, formazioni di centroclassifica, hanno fatto meglio di Klose & Co. e non può essere solo colpa del modulo. E che dire dei tre gol segnati nelle ultime sette partite? Troppo pochi per sognare l’Europa

     
    In campionato il tedesco non segna dal 16 dicembre e ora il suo digiuno che ormai complessivamente dura da dieci partite. Evento mai accaduto nei due anni italiani e anche nella sua lunga carriera fatta di gol a tutte le latitudini, nazionale compresa. Dieci reti nell’andata poi l’oblio, inatteso e per certi versi incomprensibile. Certo, ci sono due mesi di assenza per curarsi il problema al ginocchio riportato il 3 febbraio a Marassi ma per rialzarsi è necessario ritrovare il miglior Klose anche in vista della finale di coppa Italia che, per come si stanno mettendo le cose, sposterà il giusdizio generale sulla stagione biancoceleste. Gli altri attaccanti hanno dato un contributo impalpabile: Kozak, sempre puntuale in Europa, non ha mai segnato in campionato pur avendo giocato 16 partite (12 da subentrato). Alla fine sono 652 minuti, pochi, ma in passato anche utilizzato in questo modo era riuscito a mettersi in mostra aiutando di più la squadra.
     
    È sparito Floccari dopo una fase invernale confortante condita da quattro gol fondamentali per tenere a galla in quel momento una Lazio che già dava segni di cedimento fisico e psicologico. Poi l’infortunio per la punta calabrese e adesso qualche apparizione fugace senza lasciare un segno tangibile della sua presenza. Inutile parlare di Saha che non ce l’ha fatta ad allontanare l’inevitabile pensione. Cinquecento milioni spesi per il suo ingaggio, inutili visto il rendimento dell’attaccante francese, grande professionista, ma non in grado di cambiare la sua storia biancoceleste che si chiuderà tra due mesi. E il paradosso è vedere Tommaso Rocchi segnare due gol che potrebbero fare fuori la Lazio dalle coppe a vantaggio dell’Inter.
     
    A gennaio la fuga dell’ormai ex capitano che alla fine poteva fare ancora comodo considerando gli stenti degli altri colleghi d’attacco. Tant’è, non si può nemmeno negare che il più grande fallimento del peparto avanzato sia Mauro Zarate. Rilancio fallito, anzi peggio. Causa in tribunale e possibile svincolo dopo una vicenda dai connotati molto tristi. Allora non resta che sperare nella resurrezione di Klose per riprendersi l’Europa aspettando un mercato che dovrà rifondare l’attacco.
     
    (Il Tempo)
     

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