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  • Lazio-Atalanta, Berisha: 'Gasp ha promesso di farmi tirare un rigore'

    Lazio-Atalanta, Berisha: 'Gasp ha promesso di farmi tirare un rigore'

    Il portiere albanese dell'Atalanta, Etrit Berisha ha dichiarato in un'intervista alla Gazzetta dello Sport in vista della trasferta sul campo della Lazio, sua ex squadra dove gioca il connazionale Strakosha: "Non ho paura di perdere il posto, anche se Thomas sta facendo bene ed è il futuro della nostra nazionale. Abbiamo un bellissimo rapporto, lo considero il mio fratello minore. Ci assomigliamo, perché abbiamo uno stile in comune: siamo concreti e poco appariscenti. A me non piace fare parate spettacolari per i fotografi. E credo anche a lui. Non sempre serve urlare, dipende dai casi e dalla difficoltà della partita. Farlo senza un motivo preciso non ha senso e io cerco sempre di essere positivo". 

    "L'Albania oggi è in costruzione, i tifosi aspettano: sono capaci di entusiasmarsi e subito dopo di deprimersi se le cose vanno male. Hanno un orgoglio e un senso di appartenenza che sono incredibili. A volta c’è fin troppa pressione. Penso ai ministri e ai politici che ci stavano incollati prima e durante l’Europeo. Vedremo il Mondiale in tv come voi, siamo in buona compagnia... Pazienza, vorrà dire che farò il tifo per la Svizzera di Freuler: è piena di giocatori di origini albanesi. Differenze tra Panucci e De Biasi? Con Panucci si gioca in modo più offensivo, quindi aumentano i rischi per la difesa. Ma il fatto di avere un altro ct italiano è stato un vantaggio notevole, anche fuori dal campo. Ci capiamo al volo".

    "Alla Lazio ho vissuto un'esperienza fondamentale, bene il primo anno con Reja, ma nel secondo e nel terzo pensavo di trovare più spazio. Un portiere deve giocare con continuità per crescere. Domenica non sarà una partita noiosa, si affrontano due squadre che stanno bene e hanno molta qualità. Come ha dimostrato il 3-3 della gara d’andata, con quei gol di Milinkovic su tiri che non ho visto partire. L’attaccante che temo di più? Quello che non ci sarà all’Olimpico: Immobile. Un centravanti completo e forte fisicamente". 

    "Giocare fino a 40 anni, perché no? Se il fisico regge e c’è ancora la voglia di divertirsi... Il mio modello è van der Sar: alto, riflessivo, veloce, bravo con i piedi. Ci assomigliamo anche dal punto di vista fisico. Tra chi gioca in Serie A, dico Handanovic. Tra gli emergenti, Meret: complicato fare il portiere in una squadra che deve salvarsi. Se sbagli una volta, ti massacrano. Come è successo a me nel ritorno contro il Borussia Dortmund? Sì, ma ho saputo reagire a quell’errore, come tutta la squadra che ha cancellato la sconfitta. Siamo pronti a tornare in Europa, ci abbiamo preso gusto. E abbiamo più esperienza dopo aver incontrato squadre importanti come Everton, Lione, Borussia. La parata più bella in questa stagione? Quella che ricordo volentieri è la più difficile: a Lione sul colpo di tacco di Traoré, che purtroppo sulla ribattuta ha segnato. La più bella forse in casa contro la Spal, sul tiro da fuori di Viviani". 

    "È faticoso fare il portiere con Gasperini? Un pressing così alto ti impedisce di distrarti. Ma facciamo un calcio diverso: la bravura di un allenatore si vede da quello che riesce a trasmettere alla squadra. La difesa a 3 è stata una grande novità, perché con la Lazio si giocava quasi sempre a 4, salvo qualche tentativo non riuscito. Mi manca calciare i rigori (ne ha segnati 4 in Svezia con il Kalmar, ndr). Purtroppo qui in Italia non c’è questa bella abitudine, i portieri devono soprattutto parare. Ma Gasperini mi ha promesso che me ne farà battere uno prima della fine del campionato". 

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