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  • Lazio: ad Auronzo c'è un doppio Mauri

    Lazio: ad Auronzo c'è un doppio Mauri

    • M. A.

    La Lazio di Auronzo è un riflesso, anche se molto intenso, della squadra che si vedrà in campionato. Mancano i sette biancocelesti (compreso il rinforzo Parolo), che sono stati impegnati al Mondiale brasiliano. Inoltre, dal mercato sono attesi i due difensori centrali, destinati a rimpiazzare Biava e Dias: Astori e De Vrij sempre in pole nella lista dei desideri. Una Lazio tutta da edificare? Non proprio, perché al di là delle assenze, Pioli sta comunque costruendo le fondamenta della nuova squadra. Giù in questa fase iniziale del ritiro, il tecnico chiamato al posto di Reja martella sulla tattica per installare al più presto il sistema di gioco, un guscio dove i sette del Mondiale e i nuovi potranno inserirsi più agevolmente.

    Di conseguenza, chi sta rodando gli schemi di Pioli non può essere considerato una sorta di controfigura. Si tratta di un lavoro che offre nuove chance ai protagonisti e nuove idee alla Lazio di Pioli. In questo scenario, spicca Stefano Mauri, 34 anni, alla decima stagione in biancoceleste. Il capitano - come riporta la Gazzetta Sportiva nelle pagine romane - sembra escluso dalla griglia della formazione titolare estiva. Un’impressione, però, che scantona dinanzi al suo impegno di questi giorni. Un’estate fa era impelagato tra i tormenti di una squalifica in arrivo. Ora, sente un vento nuovo alle spalle. Il rinnovo del contratto, il matrimonio con Miriam, il ciclo di Pioli al via. Sabato, prima del test con l’Auronzo, ha attirato le attenzioni la scena in cui Mauri si portava una sedia a bordo campo perché anche la panchina era piena. Subentrato nella ripresa, ha giocato sulla corsia sinistra del centrocampo. Ma quello è stato solo il suo punto di partenza. Perché il capitano è stato sempre pronto a infilarsi in ogni corridoio per l’attacco. Poi, ha scambiato le consegne con Pereirinha, mostrando di trovarsi bene anche sulla sinistra del tridente d’attacco e di essere molto di più di una semplice alternativa a Keita in quel ruolo. La sua duttilità non è una novità (nel finale dell’ultima stagione ha fatto pure il «finto» centravanti), ma il suo approccio al nuovo corso dà ulteriori sicurezze a Pioli. Una carta in più nella Lazio che sta nascendo.

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