Da brutto anatroccolo del calciomercato di gennaio, a uomo in più della Lazio nel finale della scorsa stagione e nell'inizio della nuova. Quel gol contro il Napoli nell'aprile scorso ha cambiato la storia calcistica di Antonio Candreva. Il centrocampista ha pagato il fatto di essere stato il contentino di un mercato che effettivamente doveva essere diverso, e alcune dichiarazioni rilasciate in giovane età (ma quella è un'altra storia). Nel frattempo sono cambiate tante cose: un confronto con i ragazzi della curva Nord, delle prestazioni importanti e tanta voglia di fare bene, fino al gol di domenica scorsa, condito dalla bellissima esultanza sotto il settore più caldo dell'Olimpico: l'abbraccio virtuale con tutti i tifosi che ogni domenica l'affollano, il bacio della maglia e il ringraziamento per essere stato 'accettato'.

È bastato guardarsi in faccia, anche se all'inizio con un po' di astio, per capire che da entrambe le parti c'era la voglia di avvicinarsi e far nascere qualcosa di positivo. Anche ad Auronzo di Cadore, Candreva non ha mai mancato l'appuntamento con i tifosi, divenendo ben presto uno dei più benvoluti. Dal punto di vista tecnico e comportamentale, poi, non ha mai sbagliato: tra i più positivi durante il ritiro e anche nelle prima gare, senza mai tirare indietro la gamba, senza che mai i tifosi potessero dire: 'Poteva fare qualcosa in più'. Non a caso nelle sue prime settimane in biancoceleste si è avvicinato a chi in questi anni ha cantato e portato la croce, che lo ha spinto verso la 'retta via'. Tra Antonio Candreva e la Lazio, insomma, non è stato un colpo di fulmine ma l'amore è comunque scoccato.