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  • Lazio: delirio Petkovic, biancocelesti in festa VIDEO

    Lazio: delirio Petkovic, biancocelesti in festa VIDEO

    • M. A.

    Delirio biancoceleste. Lotito salta sulla sedia, Tare lo abbraccia, i giocatori piangono in mezzo al campo. Si abbracciano, si baciano, non riescono a trattenere la gioia per una vittoria storica che regala alla Lazio la sesta Coppa Italia e il successo contro la Roma. L’arbitro Orsato ha appena fischiato la fine della partita e comincia la festa dei 25.000 tifosi allo stadio e per la città da parte di tutti quelli che hanno a cuore le sorti del club più antico della Capitale. Rientra Ledesma, zoppica ma parte lo stesso dalla panchina verso la Nord, insieme a tutti gli altri. Piange Radu, Cana abbraccia Lulic, Mauri corre verso la parte dello stadio che ha sostenuto la Lazio dall’inizio alla fine. Lotito scende in campo acompagnato da Igli Tare, i romanisti lasciano lo stadio delusi. Inevitabili gli sfottò ai cugini – «Chi non salta è della Roma» – l’altoparlante manda le note di «Non mollare mai» che mai furono più dolci per i laziali.

    Comincia l’attesa per la premiazione, passano Totti e De Rossi e gli altri, prendono la medaglia e scappano via. Poi Mauri alza la coppa, Candreva si piazza sulla balaustra, sembra un «irriducibile» quasi a voler definitivamente allontanare le voci sul suo passato romanista. C’è anche Brocchi a festeggiare con i compagni, Petkovic cerca di mantenere l’aplomb dei tempi migliori ma gli occhi cerulei sono lucidi. Si trattiene, abbraccia i suoi collaboratori e i giocatori che ha ritemprato nel ritiro di Norcia, a questo punto vero e proprio talismano della Lazio.

    La Coppa passa tra le mani di tutti, la toccano, la baciano, la portano sotto la curva. È tutta per i tifosi. In campo c’è Toni Malco che canta l’innno «vola Lazio vola», parte l’inevitabile «We are the Champions», così come le lacrime dei protagonisti e degli spettatori. I giocatori lasciano il campo ma è solo un bluff. La scenografia della Nord viene portata in campo, entrano i centurioni, poi rientra Lotito abbracciato a Petkovic e via via tutti i protagonisti di un derby storico che resterà impresso per sempre nelle menti di tutti i tifosi biancocelesti. Ecco Ledesma, Mauri, arriva l’eroe Lulic che con il suo gol ha regalato la vittoria, Klose, Hernanes è scatenato, Candreva continua a correre in lungo e largo, Radu canta i cori della Nord mentre il falconiere bacia Olympia. L’aquila è incredula ma fiera della prova della squadra che rappresenta, balla anche lei per festeggiare un trionfo a lungo sognato. La festa non finisce più, oltre un’ora a godersi la vittoria prima di raggiugere gli spogliatoi.

    Lotito gongola a fine gara: «Abbiamo meritato la vittoria, siamo la prima squadra della Capitale oggi ancora di più, andremo ancora una volta In Europa a rappresentare la città così come abbiamo fatto in questa stagione. Il ritiro di Norcia? È stato positivo per staccare i giocatori da questo ambiente, poi ieri abbiamo passato una grande giornata in famiglia a Formello perché noi siamo una famiglia portatrice dei valori e non solo dei risultati sportivi. I tifosi? Non è vero che ho rotto con loro (ieri come era logico serata di tregua, ndr), sono stati fantastici, la coreografia è stata straordinaria così come il comportamento di tutti i tifosi all’Olimpico». E poi fa anche una promessa: «Ho preso l’impegno di rinforzare la squadra e lo farò».

    Vladimir Petkovic racconta le sue sensazioni: «Complimenti ai miei ragazzi per come hanno giocato. La vittoria è meritata, siamo stati più squadra rispetto alla Roma. Mi dispiace per loro, hanno fatto bene nella Coppa, ma sono orgoglioso della Lazio. E poi vincere un trofeo non succede tutti gli anni da queste parti». Petkovic ritorna al momento del suo arrivo lo scorso giugno: «Non mi conosceva nessuno, rimango Vlado Petkovic anche nel momento della vittoria». Il bilancio ora è positivo: «Ottimo, abbiamo vinto una Coppa, siamo stati bravi anche in Europa e in campionato abbiamo fatto solo un punto meno dell’anno scorso. Dedico la Coppa Italia a tutti quelli che ci hanno dato una mano e soprattutto alla mia famiglia. La chiave del successo? Alla 57esima partita della stagione ci giocavamo tutto, non è stato facile. Abbiamo lavorato in ritiro su tutti i dettagli. Se resterò alla Lazio? Ora voglio soltanto fare festa, ma ho contratto di un anno». Petkovic lascia una piccola ombra sulla serata anche se poi si riprende: «Ringrazio i tifosi (è andato anche sotto la curva, ndr) per il sostegno personale e alla squadra, del futuro ne parleremo domani (oggi, ndr)». Passa e chiude, è tempo di andare a godersi una notte di festa.

    (Il Tempo)

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