Calciomercato.com

  • Lazio 'Di padre in figlio': ESCLUSIVA, i ricordi e le emozioni del figlio di Chinaglia. I tifosi contestano Lotito

    Lazio 'Di padre in figlio': ESCLUSIVA, i ricordi e le emozioni del figlio di Chinaglia. I tifosi contestano Lotito

    I tifosi della Lazio, occorsi in massa allo stadio Olimpico, hanno colto l'occasione per contestare il presidente Claudio Lotito. Sul campo ha vinto la Lazio dello scudetto 2000, che ha battuto quella del 1974 grazie al gol dalla distanza di Stankovic

     


    19.00 E’ arrivato da Boston alle 13 di sabato scorso, un salto in albergo e poi è cominciata la serie di incontri e impegni romani. Giorgio Chinaglia jr, il rampollo di Long John, un mito per i sostenitori laziali, ogni volta che torna a Roma tocca il cielo con un dito.

    Giorgio, che cosa rappresenta Roma per te?

    “Una riserva di ricordi. Io a Roma sono nato. E quando mio padre vinse lo scudetto, il 12 maggio del 1974, ero all’Olimpico con le altre 80.000 persone”.

    Cosa ricordi di quell’indimenticabile Lazio-Foggia?
    “Niente”.

    Niente?
    “Avevo due anni. Mia madre, Connie, portava sempre me e la mia sorellina Cinthya, di due anni più grande, alle partite della Lazio. Ma ricordo i raccontidi papà, ricordo quanto la gente gli voleva bene”.

    Ora sei tornato per andare in campo, per partecipare a questa grande manifestazione 'Di padre in figlio', in programma questa sera all'Olimpico. 
    “Sì, Pino Wilson e Giancarlo Oddi mi hanno chiamato e li ringrazio di cuore. Andrò in campo con tanti compagni di squadra di mio padre, e questo mi dà un’emozione fortissima. Non mi sembra vero di poter giocare con Pino, Giancarlo, con Felice Pulici, con Vincenzo D’Amico che conobbi quand’ero bambino e che hanno partecipato ai trionfi della Lazio con mio padre”.

    Sarai al centro dell’attacco, come il grande Long John.
    “Spero che mi diano la maglia numero 9. La stessa che sbandierai facendo il giro dell’Olimpico la prima volta che tornai in Italia, due anni fa. E portai fortuna, perché quel giorno la Lazio batté il Napoli”.

    Lo sai che sono stati venduti tutti i biglietti e quindi che lo stadio sarà pieno? Oltre 60.000 persone sugli spalti.
    “Mi tremano già le gambe. Cercherò di avere la stessa calma che riusciva ad
    avere in campo, anche nelle occasioni più importanti, mio padre”.

    A Boston riesci a vedere le partite della Lazio?
    “Sempre. E mi dispiace che questa stagione si sia conclusa in maniera non troppo felice”.

    Ci sono stati diversi problemi. Il più grave, la forte contestazione dei tifosi verso Lotito.
    “E’ difficile giocare in uno stadio semivuoto. Il tifo è il dodicesimo giocatore in campo. Credo che la contrapposizione sia avvenuta principalmente per la mancanza di comunicazione. Ma il muro contro muro non conviene a nessuno,
    mi auguro che si trovi presto un punto d’incontro”.

    Quanto tempo resterai a Roma?
    “Ripartirò martedì, il giorno dopo la partita, ho degli impegni a Boston. Ma prima farò visita alla tomba di mio padre, che riposa al cimitero di Prima Porta accanto a Tommaso Maestrelli, il suo maestro. Ci andrò con Massimo Maestrelli, che per me è come un fratello”.

    Tornerai presto?
    “Penso proprio di sì, perché ho in programma di trasferire a Roma una parte dell’attività della Fondazione intitolata a mio padre”.

    Intervista per Calciomercato.com a cura di Franco Recanatesi, autore del libro edito da L’Airone “Io sono Giorgio Chinaglia!”.
     


    Altre Notizie