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  • Lazio, fa tutto Bergonzi:| Ma ci si sveglia troppo tardi
Lazio, fa tutto Bergonzi:| Ma ci si sveglia troppo tardi

Lazio, fa tutto Bergonzi:| Ma ci si sveglia troppo tardi

  • M.A.

Chissà se il signor Mauro Bergonzi, una volta a casa, seduto sul divano, avrà voglia e coraggio per guardare le immagini della partita e farsi un profondo esame di coscienza. E chissà se anche il designatore Braschi, e lo spocchioso presidente Nicchi, faranno la stessa cosa. Inutile mandare 5 arbitri, il quarto uomo (ora diventato sesto), se poi si commettono tanti e tali errori da cambiare il destino e il risultato degli incontri. Sarebbe decisamente meglio affidarsi finalmente alla tecnologia. Bergonzi e l'assistente Iannello incappano in una giornataccia, in perfetta sintonia con quella atmosferica, fredda e piovosa, e finiscono per diventarne i protagonisti negativi. La Lazio, che comincia la sfida con l'ora legale, cioè solo nella ripresa, viene comunque pesantemente penalizzata dalle decisioni arbitrali che sbagliano le valutazioni più importanti.

Nel primo tempo, dopo aver ammonito, con eccesso di zelo, Ledesma (poi espulso nel secondo per doppio giallo), 'perdona' Tomovic, già ammonito, che strattona volontariamente Lulic, consentendogli di restare in campo fino alla fine. Sul gran tiro di Ljajic, che porta in vantaggio la Fiorentina, l'arbitro genovese non si accorge che Jovetic viene a trovarsi sulla traiettoria ed è una presenza attiva davanti a Bizzarri. Ma il peggio si consuma nella ripresa quando, sempre Bergonzi, non assegna un rigore alla Lazio, per evidente fallo di mano di Cuadrado su cross di Lulic (10'). Appena 4 minuti dopo tocca all'assistente Iannello mettere la firma sull’episodio sicuramente che, più degli altri, incide sul risultato, annullando un gol di Mauri per un fuorigioco inesistente. Al 26' è ancora Bergonzi a sbagliare, ignorando un fallo da rigore di Biava su Jovetic: errore da rimorso? O errore da svista? Il dubbio è legittimo e resterà tale, al culmine di una direzione disastrosa, nonostante il penalty giusto assegnato alla Fiorentina e il rosso diretto, meritato dallo sciagurato Hernanes. Bergonzi andrebbe fermato: la domenica, invece di sbagliare scatenando polemiche, potrebbe impiegare in modo migliore il tempo libero

Detto dei protagonisti inattesi, bisogna raccontare di una prova disarmante della Lazio: passiva e inesistente nella prima frazione, determinata e trasformata nella seconda. Perché lasciare alla formazione viola 45 minuti e rischiare di compromettere tutto? Se i biancocelesti restano ancorati al risultato lo devono anche all'errore di Matias che, al 26', calcia sul palo un rigore assegnato per fallo di Konko su Pasqual. La Fiorentina è aggressiva, applicata, tonica e crea molti problemi alla retroguardia biancoceleste con Jovetic e Ljajic. I due attaccanti partono sempre molto larghi, non danno riferimenti agli avversari, poi accentrano per cercare il tiro. La Lazio, lenta e timida, pensa solo a difendere, arretrando spesso anche tutti gli effettivi sotto la linea del pallone, senza mai riuscire a ripartire negli spazi.

Nella ripresa, la squadra di Petkovic, rientra in campo rigenerata nelle gambe e nella testa. Pressa alto, avanza 5-6 uomini ad alimentare l'azione, prende subito il comando delle corsie esterne, con Candreva e Lulic, Hernanes esce dal torpore entrando nel cuore della manovra. Si sveglia anche Klose, che sfiora il pareggio. E' una Lazio di personalità, che mette alle corde un avversario costretto ad arretrare e a subire costantemente l'iniziativa. Tutta la squadra lievita nella corsa, nella convinzione, nel rendimento. Si rivede la solita formazione che riesce a imporre il proprio gioco e che cerca con pervicacia quel gol che merita e che trova con Mauri. Ma che, per Iannello, è irregolare. Anche dopo l'espulsione di Ledesma la Lazio non molla e continua a essere pericolosa. Ci riesce fino al fallaccio, stupido e inutile, di Hernanes che spegne le residue speranze. Il gol di Toni vale solo per aggiornare il tabellino. Per la Lazio terza sconfitta, 2 espulsi e una serie di rimpianti che fanno rabbia. Per fortuna mercoledì sarà ancora campionato.

(Il Messaggero)

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