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  • Lazio, finale amaro:| Tutto come l'anno scorso
Lazio, finale amaro:| Tutto come l'anno scorso

Lazio, finale amaro:| Tutto come l'anno scorso

  • M.A.

La Lazio sbanda ancora, stavolta con quel pizzico di sfortuna che l'accompagna spesso nei momenti decisivi. Il Catania festeggia con Legrottaglie che nel finale sfrutta un angolo e fa sognare Montella e i suoi argentini. Sbaglia Klose sotto porta (un solo gol nelle ultime otto gare), Hernanes e Mauri non sono in giornata, la difesa tiene benino anche se rischia in qualche occasione ,e allora arriva un altro ko. Il risultato è un po' ingiusto ma attaccarsi alla buona sorte non basta e bisogna analizzare i numeri, quelli che non mentono mai, con estrema freddezza. La banda di Reja, ancora terza, ha giocato sedici partite ufficiali nel 2012 e ne ha perse addirittura nove, comprese tre nelle coppe. Se poi ci vogliamo riferire soltanto al campionato il bilancio è ancora più imbarazzante: dodici gare e sei sconfitte (cinque in trasferta e una all'Olimpico contro il Bologna). Quindi, è vero che la classifica è ancora buona però la Lazio ha imboccato una china pericolosa, soprattutto commette gli stessi identici errori della passata stagione.

Le attenuanti ci sono, come il mercato sbagliato e una lunga serie di infortuni che stanno penalizzando il rendimento della squadra, ma non possono bastare. Bisogna riflettere e mantenere i nervi saldi perché mancano dieci partite e sembra inutile ricorrere a un cambio tecnico, però il rischio che il finale di stagione diventi un calvario è quantomai reale. Con grande sincerità occorre ammettere che questa squadra senza Hernanes e Klose non ha risorse, non ha uno spartito a cui aggrapparsi. Senza i colpi dei suoi 'soliti', insomma, non ha gioco e allora, esattamente come accadde l’anno passato, basta un calo fisico dei migliori e si va a picco. Analisi amara perché dopo l'illusione del derby la Lazio non dà segni di vita e anche ieri, pur tenendo il campo con dignità, non ha mai dato la sensazione di avere il furore e la determinazione di chi deve raggiungere la Champions League. Ha perso male contro il Bologna, ha perso con sfortuna contro il Catania nel momento che doveva allungare sulle dirette concorrenti, zero punti e un gol segnato solo per una clamorosa autorete di Rubin. Anche questi numeri condannano Reja che aveva avuto il coraggio di parlare di scudetto dopo la vittoria contro la Roma. Un autogol dialettico che ha imborghesito la sua truppa e ora diventa decisiva la partita di domenica con il Cagliari: se non la vincerà, è probabile un cambio tecnico per rianimare un squadra in crisi.

(Il Tempo)

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