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  • Lazio, Firmani| 'Ieri saltata una cessione'

    Lazio, Firmani| 'Ieri saltata una cessione'

    In casa Lazio c’è un mercato in entrata da completare ed uno in uscita da proseguire. Nonostante le numerose cessioni messe a segno (agevolate anche dalle scadenze contrattuali), se si escludono i più giovani Barreto e Cavanda, in questo momento la rosa di Edy Reja presenta ancora ben 34 calciatori. Ancora troppi per consentire al tecnico goriziano di gestire con disinvoltura le risorse a propria disposizione. Il reparto più affollato è senza dubbio quello di metà campo: tra titolari indiscussi o quasi, alternative ed “esuberi” sono ben 12 i centrocampisti (esterni esclusi) in organico. Tra questi spicca la situazione di Fabio Firmani, interditore di professione e dalla sicura affidabilità, che con l’arrivo dell’uruguaiano Alvaro Gonzalez e la presenza di Cristian Brocchi rischia di dover assistere a molte gare da fuori. La stima di Reja è indubbia, il rapporto con la società è buono, la volontà del ragazzo di continuare a sudare per i colori del proprio cuore è acclarata. Ciò non toglie che per il mediano classe ’78 la finestra di mercato resta sempre aperta: “Per il momento Fabio è un giocatore della Lazio, anche se con la società c’è la disponibilità comune di valutare offerte serie e all’altezza del calciatore – spiega ai microfoni di Radio Sei l’Avvocato Giulio Dini che cura gli interessi del ragazzo - . Se così non fosse lui da romano, tifoso laziale e ottimo giocatore in questa rosa ci starebbe alla grande, ce ne fossero in giro di calciatori dello spessore caratteriale di Fabio”. Piena sintonia con la società biancoceleste, dunque, tanto che nelle ultime ore si è attentamente vagliata una seria possibilità di cessione: “Poteva esserci una sterzata nella giornata di ieri, ma non è stata positiva – svela l’avvocato Dini - . Per il momento, quindi, non è possibile annotare novità importanti al riguardo. Fabio merita una soluzione che sia importante e gratificante. Ora non ci sono attese particolari, qui non c’è da chiudere quello che si è aperto. Fino a ieri c’era la possibilità di chiudere con una società di serie A, ma così non è stato”. Stessa cosa, in precedenza, era avvenuta con Cesena e Bologna: “Sono stati due passaggi reali, concreti, ma ormai passati poiché non sono andati a buon fine”, conclude Dini.

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