Vi ricordate di Alvaro Gonzalez e Pablo Pintos? Due storie diverse per due giocatori che sono arrivati a Roma nello stesso modo. Portati da Daniel Fonseca alla corte di Lotito per qualche 'spiccio'; poi uno ha abbandonato la Capitale, perché doveva arrivare Hernanes e c'era solo un posto a disposizione per gli extracomunitari. Invece Reja decise di studiare meglio Gonzalez, uruguaiano, giovane, con grande corsa. All'inizio non faceva ben sperare, ma pian piano è cresciuto ed ha scalato le posizioni a centrocampo.

L'umile Alvaro Gonzalez si è messo a disposizione senza mai una polemica e senza mai andare oltre le righe. Ora è un giocatore importante per questa squadra: ha sempre una grande corsa, ma è cresciuto anche tecnicamente. Può e deve migliorare ma per il momento, nonostante la Lazio abbia tutti i centrocampisti a disposizione, non dovrebbe essere lui ad andare in panchina. Sia come interno in un centrocampo a tre che come esterno nei tre trequartisti dietro un'unica punta, ci sta bene: sa difendere e attaccare, inserirsi e andare al tiro. Il brutto anatroccolo sta diventando cigno. E Reja lo sa.