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  • Lazio: Hernanes 'era' incedibile

    Lazio: Hernanes 'era' incedibile

    • M. A.

    Tutto ruota attorno a Hernanes. La sua forma e soprattutto il suo futuro stanno creando parecchia apprensione all’interno del mondo Lazio. I pessimi risultati nel girone di ritorno sono coincisi con le assenze di giocatori importanti come Klose e Mauri, ma anche dalla non perfetta condizione dell’asso brasiliano.

    Il suo avvio di stagione è stato entusiasmante, sicuramente il migliore da quando è a Roma. Mai come quest’anno Hernanes è stato decisivo nel rapporto gol segnati e punti conquistati dalla squadra in classifica.
     
    Dall’anno nuovo però il Profeta non è stato più lo stesso, alternando prestazioni di buon livello, ad alcune non proprio all’altezza della situazione, Juventus su tutte. Questione di carattere e mentalità, forse, con quel rigore fallito con la Roma che sta pesando parecchio. E’ altrettanto certo che il calo del fantasista sia dovuto pure ad una condizione non più brillante. Anderson è il biancoceleste ad aver giocato più di tutti all’interno della rosa, addirittura più di Ledesma. E già questo deve far riflettere, visto che l’argentino da quando è alla Lazio è quello che non manca mai. Basti pensare che sabato scorso al Friuli, il brasiliano ha giocato la cinquantesima gara stagionale: due in amichevole con il Brasile e ben 48 su 51 partite disputate fino ad ora dalla Lazio. Le uniche tre che ha saltato sono state una per squalifica e due per infortunio, altrimenti avrebbe fatto percorso netto.
    Nessuno avrebbe mai immaginato che il sudamericano potesse arrivare a tanto, probabilmente nemmeno lui. La differenza tra l’Hernanes dell’andata e quello del ritorno però è impressionante. All’inizio della stagione il biancoceleste mostrava guizzi, magie, freschezza atletica e potenza, restando costante fino all’ultima partita di andata con il Cagliari, la prima del 2013. Da quel momento in poi è apparso smarrito, confusionario e quasi impaurito. E forse non è un caso che tutto sia cominciato con l’ennesima caduta libera della squadra e le voci sul suo futuro. Per la Lazio resta un giocatore importante, fondamentale per la rinascita del nuovo progetto. Attorno a lui Lotito vuole costruire la nuova squadra, mettendogli vicino gente come Felipe Anderson, ad esempio. Per molti il giovane talento del Santos sarebbe la conferma dell’addio ad Hernanes, invece, nella testa del patron laziale i due brasiliani rappresenterebbero il fiore all’occhiello della nuova formazione laziale. Ed è anche per questo che l’estate scorsa Lotito ha rifiutato 24 milioni di euro dal Tottenham, venti dallo Zenit e dall’Aznhi. 'Hernanes? Intoccabile, se poi lui ci chieda di essere ceduto è un altro discorso, ma fino ad ora non è accaduto', le parole di Lotito.
     
    Le cose però cambiano velocemente, soprattutto nel mondo del calcio. Il giocatore è felice di vivere a Roma con la sua famiglia ed è ancora convinto di voler proseguire la sua avventura biancoceleste, tanto che, si sussurra, sarebbe in trattativa per acquistare una casa. La sicurezza che resti alla Lazio, comunque, non c’è. La Champions sfumata per il secondo anno consecutivo, l’altro grande sogno di Hernanes oltre ai mondiali, starebbe facendo riflettere non poco il calciatore. Su di lui, come si sa da tempo, si sono avvicinate squadre importanti come la Juve in Italia e Tottenham e Arsenal in Inghilterra, più alcune russe. Il suo procuratore Joseph Lee ha incontrato Lotito a settembre per parlare di contratto, in scadenza nel 2015. Il manager ha chiesto tre milioni di stipendio annui a cui bisogna aggiungere i premi, mentre la Lazio si è avvicinata a 2,5 premi inclusi. La trattativa è appena cominciata, con la società che entro l’anno vorrebbe arrivare alla firma, prolungare e blindare Hernanes fino al 2018. Se poi dovesse arrivare un’offerta oltre i trenta milioni, beh a quel punto Lotito potrebbe vacillare.
     
    (Il Messaggero)

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