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    Lazio, torna l'ex Tudor. Il goal di Marusic, il derby perso, le liti e lo striscione "uomo di m...": tutto e niente in 2 mesi

    Lazio, torna l'ex Tudor. Il goal di Marusic, il derby perso, le liti e lo striscione "uomo di m...": tutto e niente in 2 mesi

    • Tommaso Fefè
      Tommaso Fefè
    Di nuovo un Lazio-Juventus con Tudor in panchina. Stavolta su quella bianconera. La sfida dell'Olimpico oggi alle 18 sarà anche quella del ritorno a Roma da ex del tecnico croato. Un'avventura, quella sulla panchina biancoceleste, durata poco più di due mesi, ma comunque positiva in termini di risultati: 5 vittorie. 3 pareggi e una sola sconfitta, che hanno garantito alla Lazio la qualificazione in Europa. L'accoglienza del pubblico però non prevede particolari riguardi. L'amore infatti non ha avuto tempo di sbocciare e alcuni episodi non lo hanno neppure favorito.

    KO IMPERDONABILE - L'unico ko nei tre mesi da traghettatore di Tudor è arrivato infatti nel derby. La vittoria giallorossa col goal di Mancini ha interrotto una serie positiva di risultati biancocelesti nella stracittadina. Una partita approcciata male e giocata peggio, pensando sul serio di poterla gestire come una sfida che valesse solo tre punti. Ingenuità imperdonabile nella Capitale. E dire che dopo il turbinoso addio di Sarri, il percorso di Tudor non era iniziato male. Alla sua prima gara arrivò una vittoria al cardiopalma proprio contro la Juventus, con il goal decisivo di Marusic all'ultimo secondo. E dopo la sconfitta con la Roma sono comunque seguite tre vittorie di fila che avevano riportato entusiasmo nell'ambiente. Il 2-2 a Monza aveva invece stroncato le speranze di rimonta per la Champions (nonostante ci fossero ben 5 posti in palio l'anno scorso). L'eliminazione in semifinale di Coppa Italia, ancora contro la Juve, aveva poi fatto svanire anche l'ultima chance di giocarsi comunque un trofeo a fine anno. Con l'Europa League in tasca però la nave è arrivata in porto sotto la guida del traghettatore, noto per essere un sergente di ferro nello spogliatoio e non solo.

    LITIGI - Al di là dei risultati infatti l'impatto di Tudor nell'ambiente biancoceleste è stato traumatico sotto diversi aspetti. Lotito e Fabiani lo avevano scelto per rimettere in riga un gruppo che, nonostante il legame forte con Sarri, non riusciva più a remare tutto nella stessa direzione e con la stessa voglia. Il tecnico croato ha rivoluzionato gli schemi e messo spalle al muro tutti, compresi alcuni elementi dello staff tecnico rimasti a Formello dalla precedente gestione. Non ha risparmiato rimproveri a nessuno per imporre la propria filosofia di lavoro. Con qualcuno però è stato più duro che con altri. Luis Alberto aveva azzardato ad alzare la cresta in allenamento, dopo essere stato redarguito e finì in tribuna contro l'Empoli. Per non parlare del litigio con Guendouzi, con il quale c'erano acredini già dai tempi di Marsiglia. Il francese a fine anno era stato indicato dall'allenatore come uno di quelli da cedere nel mercato estivo per ricostruire la squadra, qualora si fosse scelto di proseguire insieme il percorso. Isaksen era un altro dei cedibili. Tudor avrebbe voluto cambiarne almeno altri 6-7 di uomini. La dirigenza della Lazio non era disposta però ad abiurare completamente le scelte di mercato fatte appena un anno prima e quindi, così come con una stretta di mano era iniziato pochi mesi prima il lavoro, allo stesso modo è terminato, senza troppi giri di parole: grazie e arrivederci.

    STRISCIONE - Meno sereno invece è stato il trattamento riservatogli dalla Curva Nord, che alcuni atteggiamenti dispotici non li ha visti di buon occhio. Al contrario di Tudor, i tifosi di Guendouzi si erano innamorati subito, per esempio. Ma in generale, non si è mai percepito un grande feeling tra il cuore caldo della tifoseria e l'allenatore croato. Al punto che, dopo un'ennesima epurazione che il tecnico avrebbe voluto imporre, all'esterno dell'Olimpico alcuni tifosi esposero uno striscione dal contenuto inequivocabile: "Come allenatore da valutare... Come uomo...Tudor uomo di m****". Con l'addio pochi giorni dopo comunque la questione si è chiusa definitivamente. La parentesi di Tudor in biancoceleste si è conclusa quindi così, con freddezza e distacco. Le stesse che il pubblico gli riserverà stasera. Senza rimpianti.

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    Utente CM 843624
    Utente CM 843624

    Da calciatore era uno scarparo, da allenatore anche peggio, ha fatto danni ovunque e non ha mai v...

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