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  • Lazio: l'Europa non è un sogno
Lazio: l'Europa non è un sogno

Lazio: l'Europa non è un sogno

  • M. A.
L’Europa non è un sogno. Anzi. Il sofferto ma in fin dei conti meritato pareggio nel derby ha rinsaldato le certezze della Lazio e rilanciato le speranze europee. Pura utopia appena un mese fa, sogno concreto oggi, quando mancano ancora 15 partite al termine del campionato e il quinto posto, ultimo utile per la qualificazione in Europa League, dista soltanto quattro punti.
Stasera, per la verità, la Fiorentina potrebbe rendere buono per l’Europa anche il sesto posto eliminando l’Udinese (a patto di non scivolare poi fuori dalle prime sei posizioni in serie A, scenario al momento surreale). Mantenendo il passo delle ultime sei giornate, del resto, la Lazio non dovrà guardare in casa d’altri. I numeri del Reja-bis parlano chiaro: 12 punti raccolti in 6 gare (2 a partita, media da Champions), terzo posto nella classifica provvisoria (solo Juventus e Parma hanno fatto meglio dei biancocelesti, anche se la Roma deve recuperare una gara) e soprattutto una difesa insuperabile, con appena tre gol subiti (due dall’Udinese e uno dalla Juventus) e ben quattro gare su sei chiuse con la porta inviolata.
Il raffronto tra la vecchia Lazio del licenziato Petkovic e la nuova Lazio di «zio Edy» è insostenibile: il bosniaco - come riporta Il Tempo - aveva ottenuto appena 20 punti in 17 gare (media 1.17), con una difesa da brividi (26 reti incassate, oltre un gol e mezzo a partita). A Natale, quando Lotito allontanò Petkovic invocando «la giusta causa», la Lazio stazionava al decimo posto, lontana 11 punti dal quinto posto, con appena 6 lunghezze di vantaggio sul Sassuolo terzultimo.
Ora la situazione è ben diversa. Reja ha restituito solidità alla squadra – nelle ultime 6 giornate la difesa biancoceleste ha una media gol subiti identica a quella della Roma (0.5) – e la fiducia smarrita con Petkovic. Per questo l’Europa non è più un sogno. Anche perché, dopo aver affrontato Juventus e Roma, il calendario biancoceleste è tutto in discesa. Domenica all’ora di pranzo la squadra di Reja farà visita al Catania fanalino di coda, trasferta ben diversa da quella delle ultime stagioni. La settimana seguente – dopo l’impegno contro il Ludogorets (andata dagli ottavi di Europa League in programma giovedì 20 febbraio) – la Lazio ospiterà il Sassuolo penultimo in classifica con un unico vero problema: la contestazione annunciata dalla Nord contro il presidente Lotito.
Superato il ritorno con il Ludogorets (27 febbraio in Bulgaria) e lo scoglio Fiorentina (2 marzo in Toscana), la Lazio avrà altre gare abbordabili: in casa contro Atalanta e i resti del Milan, in trasferta con Cagliari e Genoa. Il tutto mentre le concorrenti Inter (Fiorentina e Roma), Parma (Fiorentina e Juve), Torino (Juve, Inter, Napoli e Roma), Genoa (Napoli e Juve) e Milan (Juve e Fiorentina) dovranno affrontare ostacoli ben peggiori nelle prossime sette giornate. Se ancora non bastasse, poi, c’è il calendario delle ultime otto gare a confortare la Lazio, attesa da 5 partite all’Olimpico e solo tre in trasferta. Reja crede nell’Europa: come dargli torto?

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