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  • Lazio, l'ex Marchetti: 'Provedel è bravo, ma Roma non è La Spezia. 26 maggio? Emozione complessa'
Lazio, l'ex Marchetti: 'Provedel è bravo, ma Roma non è La Spezia. 26 maggio? Emozione complessa'

Lazio, l'ex Marchetti: 'Provedel è bravo, ma Roma non è La Spezia. 26 maggio? Emozione complessa'

L'ex portiere della Lazio Federico Marchetti è stato ospite ieri sera sul canale Twitch di AllRoundLazio. Il suo legame con i colori biancocelesti è rimasto forte e gli sarebbe piaciuto chiudere la carriera nella Capitale.

LAZIO - "Il legame con i laziali e la città di Roma è rimasto molto forte, ho comprato anche casa e quando riesco torno sempre. L'unico rammarico riguarda la mia vita privata, ho fatto scelte sbagliate e forse, senza quelle sarei ancora alla Lazio. Quando fu preso Bielsa mi dissero di cercare un'altra squadra, poi lui saltò ma con il mio agente avevamo già deciso. Avrei voluto chiudere la carriera in biancoceleste e in questa sessione mi era stata pure stata fatta un'offerta. Sarei venuto anche gratis a fare il terzo ed aiutare i giovani".

PORTIERI - "Da diversi anni il portiere è diventato parte attiva del gioco, nella costruzione dal basso, per creare da subito la superiorità numerica. Ma è fondamentale che faccia la cosa giusta, un lancio o un'imbucata. Mi dispiace per l'infortunio di Carnesecchi. Lo seguo da un po', è davvero molto bravo. Ma Lotito fa scelte intelligenti e se ha optato per altro e va bene così. D'altronde, sono tanti 18 milioni per un portiere che non ha mai giocato in Serie A. Provedel ha fatto molto bene quest'anno, anche lui è bravo e affidabile sia con i piedi sia tra i pali. L'unico dubbio è che La Spezia non è Roma, se regge mentalmente ben per lui. Maximiano invece non lo conoscevo. Strakosha era un portiere molto valido, i primi tre anni fece molto bene, poi si è un po' adagiato, non è più cresciuto tecnicamente. Nelle ultime stagioni ho visto sempre lo stesso portiere: bravo tra i pali, meno nelle uscite. Forse l'arrivo di Reina avrebbe dovuto stimolarlo, ma non è stato così".

26 MAGGIO - "Quel giorno ho vissuto un'emozione complessa. Facemmo una settimana di ritiro a Norcia per preparaci, è stata una vittoria di gruppo. Sapevamo che sarebbe stata una partita storica e la tensione si mischiava col desiderio di vincere. Un mix di emozioni incredibili che elabori tutto dopo. Siamo stati bravi a scindere quello che succedeva fuori dal campo da ciò che dovevamo fare noi. Diversamente, non ce l'avremmo fatta. In partita la parata su Totti fu tutto istinto, ma a parte quella feci poco altro". 
 

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