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  • Lazio, l'ex Salas:| 'Klose è il nuovo Matador'

    Lazio, l'ex Salas:| 'Klose è il nuovo Matador'

    • M.A.

    Marcelo Salas, El Matador, in Italia ha giocato con Lazio e Juventus: 117 gare e 48 reti da laziale; 32 partite e 4 gol da juventino. Da biancoceleste era considerato il killer dei bianconeri. 

    Salas, sa che veniva definito il giustiziere della Juve?
    'Un bel soprannome. Ai bianconeri ho segnato uno dei gol più belli della mia carriera. Ancora oggi la gente mi ferma e mi parla di quello con la maglia del River in Libertadores al Medellin segnato quasi da centrocampo. E poi, certo, di quello del Delle Alpi (il vecchio stadio di Torino, ndr)'.
     
    Se lo ricorda bene?
    'Era il 6 dicembre '98, mancava pochissimo alla fine della partita. Conceiçao fece partire un cross, la palla era alta e tesa; io, stoppandola di petto dribblai Montero, uno che non mollava mai, e con la punta del piede anticipai il portiere (De Sanctis, ndr) e vincemmo la partita. Feci un gran gol'.
     
    Di reti importanti ne ha fatte molte e mai banali.
    'A me piaceva così. Reti pesanti come il 3-1 a Bologna (poi terminata 3-2), il giorno che annullarono la rete a Cannavaro, ma anche quella al Manchester United a Montecarlo. Che soddisfazione. Bei ricordi e grandissima squadra. Potevamo vincere molto di più'.
     
    Si sente ancora con qualcuno? 
    'Con Almeyda siamo amici. Non credevo si mettesse a fare l'allenatore. E' bravo e spero riesca a portare il River in serie A'.
     
    Torniamo a noi. Lei ha giocato e vinto lo scudetto con Lazio e Juventus, differenze?
    'Quello biancoceleste lo sento più mio. A Roma ho passato tre anni meravigliosi e conquistato trofei importanti. Alla Juve sono stato bene ma sfortunato, appena arrivato mi sono rotto il ginocchio. Forse, non dovevo andare via dalla capitale'.
     
    E tra due giorni all'Olimpico ci sarà proprio Lazio-Juventus…
    'Grande partita, la vedrò e non vedo l'ora. Conte ce l'ho avuto come compagno alla Juve e sta facendo un bel lavoro. Sarà dura, ma spero che la Lazio faccia una gara spettacolare e che vinca'.
     
    E se vince che succede?
    'Beh, sarebbe un bel salto. Doppio direi, soprattutto per lo scudetto'.
     
    Si spieghi.
    'Seguo la Lazio. Quando riesci a vincere partite come il derby in quel modo, vuol dire che hai qualcosa di speciale. Come tipo di carattere, grinta e voglia mi ricorda un po' la mia Lazio. E se batte i bianconeri può arrivare fino in fondo e giocarsela. Auguro a questi ragazzi di vivere l'incredibile gioia che ho vissuto io nel 2000'.
     
    Nella Juventus c'è il cileno Vidal. In Nazionale l'ha combinata grossa.
    'Spero che continui a fare bene nella Juve, ma su quella storia, sto tutta la vita dalla parte di Borghi. La Nazionale è la Nazionale, e bisogna avere rispetto dei tifosi, dei compagni e dello staff tecnico'.
     
    Dei giocatori attuali della Lazio che ne pensa?
    'Non ha i campioni che avevamo noi, anche perché quando c'ero io erano tutti fuoriclasse. Ma di campioni ce ne sono diversi come Klose, ad esempio. Senza dimenticare Hernanes, Dias e Cisse'.
     
    In chi si rivede almeno un po'?
    'E' difficile fare paragoni, ma il tedesco è un calciatore che mi è sempre piaciuto tantissimo, uno dei migliori. Segna gol decisivi e anche belli e poi aiuta molto la squadra'.
     
    E' più Matador lui o Cavani?
    'Due grandi giocatori, ma dico Klose, anche perché gioca con la Lazio e poi perché lo dico io, il vero Matador' (ride).
     
    Cosa fa adesso?
    'Il proprietario, presidente, direttore sportivo e tanto altro nell'Union Temuco, il posto dove sono nato. Ora siamo in serie B, ma sto costruendo la squadra per arrivare in A'.
     
    E come si sta dall'altra parte della barricata?
    'Povero Cragnotti. Non deve essere stato facile combattere con noi tra ingaggi, premi partita e altro'. 
     
    Possibilità che faccia un viaggio a Roma?
    'Mi sto organizzando per fare il capodanno nella Capitale, altrimenti arriverò dopo, ma sempre a gennaio'.
     
    Motivi di lavoro?
    'Turista sentimentale. Vorrei far conoscere alle mie due figlie Camilla e Natalina, di 12 e 6 anni, la meravigliosa città dove sono nate. Sono cilene sì, ma romane a tutti gli effetti. Ed è una cosa bellissima'. 
     
    Avrà l'occasione di rivedere la Lazio e Formello? 
    'Lo spero tanto, sarebbe bellissimo rivedere la Lazio all'Olimpico, la Curva Nord e i suoi splendidi tifosi'.
     
    (Il Messaggero)

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