Facile sfoderare la grande prestazione nel derby o contro il Milan, più complicato è assicurarsi il risultato quando l'adrenalina non è a mille. È la storia della Lazio in questa stagione: tenendo costanti lo stato d'emergenza infortuni e l'apporto di Klose - ieri mattina emozionatissimo in visita da Papa Ratzinger in piazza San Pietro - la squadra di Reja ha sempre dato risposte eccellenti contro le grandi, ma ha spesso fatto grande fatica contro le piccole. Sei punti lasciati al Genoa, quattro al Palermo, poi la batosta di Siena, la sofferenza contro Cesena, Chievo, Parma e Catania all'Olimpico: a compensare ci hanno pensato, in termini di punti e autostima, le sette vittorie in trasferta, il successo contro il Milan capolista e i due derby vinti con la Roma.

Un minimo di rammarico resta, soprattutto per la doppia sconfitta rimediata contro l'amico Preziosi e per il passaggio a vuoto di Palermo, ma ora la preoccupazione per il Bologna è più forte. 'Siamo più maturi', dice Hernanes che ha ratificato la svolta della Lazio nel 2012 a suon di gol. Ma la strada non è certo in discesa, sebbene il pari della Juve (seconda con quattro punti di vantaggio) nel recupero di Bologna in qualche modo rinforza i sogni biancocelesti. Chi parla di calendario favorevole alla Lazio nella corsa all'obiettivo - Champions o scudetto che sia - non ha capito granché. Tra il 7 e l'11 aprile la squadra di Reja si giocherà la stagione contro - nell'ordine - Napoli all'Olimpico e Juventus a Torino. In teoria due spareggi, in pratica lo saranno solo se la Lazio ci arriverà dopo aver fatto man bassa dei 12 punti in palio fino ad allora.

Bologna, Catania, Cagliari e Parma: i prossimi impegni della Lazio non sembrano un ciclo di ferro, in realtà lo sono eccome. Perché se non sente aria di impresa, la Lazio soffre e fatica per fare suo il risultato. Il segnale già a settembre, quando alla notte magica di San Siro la Lazio ha fatto seguire il ko interno contro il Genoa nella partita che aveva portato alle prime dimissioni stagionali del tecnico biancoceleste. Per questa squadra le motivazioni sono tutto, il tecnico l'ha capito e ha fatto spesso ricorso ad espedienti farle venire fuori anche contro un avversario che non ha grande charme. Forse è anche per questo che Reja - ieri a pranzo con la squadra per festeggiare il secondo derby di fila strappato alla Roma - lunedì ha deciso di rilanciare sventolando propositi di tricolore.

(Corriere della Sera - Edizione Roma)