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  • Lazio, Leiva: 'Dimentichiamo lo scorso anno. Sul derby e l'obiettivo Champions...'

    Lazio, Leiva: 'Dimentichiamo lo scorso anno. Sul derby e l'obiettivo Champions...'

    Lucas Leiva, centrocampista della Lazio, ha parlato ai microfoni di LaLaziosiamonoi: "Nato il 9 gennaio, come la Lazio? Me lo hanno fatto notare fin da subito. Il mio compleanno coincide con quello di questo glorioso club e ne sono onorato. Un giorno speciale, per me adesso è festa due volte".

    SU ROMA - "Mi trovo benissimo. Sin dal primo giorno mi hanno fatto sentire a casa. La Lazio è un ambiente sano per lavorare. La città è bellissima e il clima pure. Certo, in qualsiasi esperienza lavorativa puoi riscontrare momenti di alti e di bassi, credo sia normale. Quest’anno sono stato infortunato per diverso tempo, un pessimo periodo per me. Però anche in queste circostanze bisogna tener duro e non mollare. I compagni, il club e l’ambiente tutto, mi hanno aiutato a tornare in campo".

    SULL'INFORTUNIO - "Diciamo che ora non mi sento al 100%, ma questo è normale… Dopo molto tempo ai box è difficile ritrovare subito il ritmo partita. Fisicamente però non ho più problemi, questo è importante. Comunque la sosta arriva nel periodo giusto. Lavorerò con calma per recuperare a pieno e tornare nel 2019 ancora più forte".

    SUGLI HOBBY - "L'equitazione, mi piace molto cavalcare. Ho imparato da piccolo quando in estate andavo in una fazenda. Mi piace il lazo americano, come quello che usano i cowboy. I miei piatti preferiti sono il manzo alla Stroganoff (ricetta del filetto con smetana e funghi champignon) e il Churrasco, ma a Roma mangio spesso la cacio e pepe".

    'DICONO DI ME' - "Non l'ho mai chiesto al mister (sorride, ndr). Abbiamo un rapporto molto buono. C'è molto dialogo: ci confrontiamo e mi aiuta a migliorare. I compagni? Dicono che picchio forte. Certe volte in allenamento ci vado giù duro (scoppia a ridere, ndr.). Credo che loro mi vedano come un grande professionista. E poi c'è mia moglie: mi dice che sono troppo inglese. Secondo lei a volte sono metodico e sin troppo meticoloso. Questa cosa la infastidisce parecchio...".

    DIFFERENZE TRA LA PREMIER E LA SERIE A - "Sono diversi sia a livello tattico che fisico. In questo momento della mia carriera considero la Serie A una buona scelta per me. È un campionato bellissimo e sono felice della mia decisione. Mi sono trovato bene come tipo di gioco e poi sto in una squadra che può fare tanto bene. L’anno scorso c’erano due o tre club che avevano una differenza importante rispetto agli altri. In questa stagione, invece, in pochi punti sono raggruppate tante formazioni. La sfida quindi è più avvincente. Speriamo di non frenare più, come è successo qualche partita fa e di continuare a crescere per tenere il passo per raggiungere i nostri obiettivi".

    SUL GIOCO MENO BRILLANTE - "Da fuori, chi ha visto il nostro calcio dell’anno scorso, oggi nutre un’aspettativa molto grande. Invece noi dentro dobbiamo riuscire a restare tranquilli. Non vanno fatti drammi quando si perde, come non bisogna lasciarsi andare nell’esaltazione quando si vincono due partite. Regolarità è la chiave del successo in Serie A. Ci sono momenti in cui i risultati non arrivano, a noi è accaduto, ma nonostante tutto siamo quarti. Non va dimenticato ciò che di buono abbiamo realizzato l’anno scorso, ma nello stesso tempo dobbiamo restare concentrati su ciò che stiamo facendo ora. Questo è un altro campionato, con altri giocatori e altre squadre. Dobbiamo migliorare partita dopo partita".

    SULL'OBIETTIVO CHAMPIONS - "Vedo la Lazio alla pari delle altre. Siamo un gruppo saldo, forte, siamo al quarto posto in campionato. È finito il girone d’andata e se resteremo tranquilli continueremo a confermarci. È vero, abbiamo la Champions come obiettivo, ma il ragionamento va fatto di partita in partita. Se oggi ci soffermassimo a pensare, guardando al futuro, rischieremmo di perdere terreno, che sarebbe difficile recuperare. La Lazio è una squadra forte, ne sono convinto. Se pensiamo al 2018, va detto, che abbiamo giocato grandi partite, sia in questo che nello scorso campionato. Siamo decisi. Stiamo lottando per la Champions, ma ora pensiamo step by step. A fine stagione tireremo le somme".

    LEADER - "Sento che l’ambiente mi stima e questo mi permette di poter dare molto alla squadra. I miei compagni hanno una gran considerazione di me e io sono sempre disponibile a dare una mano al gruppo. Il calcio però non si basa su uno o due giocatori. Un team è composto da tutti i calciatori, anche chi gioca meno dà il suo apporto ed è funzionale al percorso in campionato. Certo, personalmente mi sento un elemento importante della Lazio e spero di rimanere tale".

    EMOZIONI E IL DERBY - "I tifosi vogliono tornare a vincere il derby? Anche io, visto che non l’ho mai vinto (ride, ndr). Riavvolgendo il nastro ritrovo nei miei ricordi una partita che giocai a diciotto anni con il Gremio. A livello emotivo nessuna gara mi ha trasmesso lo stesso livello di tensione. Ricordo che ci stavamo giocando il ritorno in Serie A. Ci bastava il pareggio per essere promossi, ma noi vincemmo e con quattro giocatori in meno per più di 20 minuti. Nessuna gara nella mia carriera mi ha suscitato quell’adrenalina. Il derby però qui a Roma vale tantissimo. Sento in continuazione parlare di Lazio-Roma. So quanto sia importante e noi tutti vogliamo vincerlo. Poi ripeto, io non l’ho ancora vinto e voglio togliermi anche questa soddisfazione. Speriamo di regalare una bella emozione ai nostri tifosi. Nel prossimo derby...".

    SULLA 'FERRARI INGOLFATA' - "Se ha acceso i motori? Sì. Ma ora speriamo che acceleri. Bisogna aumentare i giri e andare avanti senza fermarsi”.

    SUL 2019 - "Spero che la Lazio giochi un bel calcio e che raggiunga la Champions League, che è il nostro obiettivo. Ma il mio augurio si estende anche all’Europa League e alla Coppa Italia, dove spero che la Lazio possa arrivare il più lontano possibile. Auguro a tutti un buon 2019 e alla società un anno nuovo davvero splendido!"

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