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  • Lazio, Mauri:| Settimana tra Berna e il Milan
Lazio, Mauri:| Settimana tra Berna e il Milan

Lazio, Mauri:| Settimana tra Berna e il Milan

Era il 28 maggio, un terribile 28 maggio. Prime ore del mattino: le prime pagine dei tg, le rassegne stampa, le voci telegrafiche della radio come doccia fredda per i lavoratori mattutini. Stefano Mauri è stato arrestato, implicato in una vicenda legata al calcio scommesse che sembrava incredibile allora, ma che si rivelerà solo uno striminzito antipasto di tutto il gran cenone. Una scheda intestata a Samantha Romano, le scommesse, amicizie del passato. Il centrocampista brianzolo travolto da una valanga di accuse: colpevole, disonesto, criminale. Dopo due giorni era già in cella a Ca’ del Ferro, insieme a due stranieri accusati di furto. Mauri, che nella sua vita al massimo si è dilettato nello scippare palloni agli avversari. Ha iniziato ad immergersi nelle carte, nelle ordinanze, come uno studente diligente che apre i libri con la consapevolezza che il tempo stringe, l’esame è vicino. Quattro mesi e mezzo dopo Mauri studia ancora, insieme ai suoi legali Matteo Melandri ed Amilcare Buceti. Non più dietro le sbarre, ma da casa, dopo gli allenamenti o una partita, ancora da perfetto studente. La permanenza in carcere non superò i cinque giorni, un lungo weekend di paura: una storia strana, ambigua. Una misura cautelare imposta e subito revocata dal gip Guido Salvini. Oggi, a quattro mesi e mezzo di distanza, Mauri non conosce il suo destino, sospeso in un limbo, tormentato da veleni e polemiche. La divisione delle indagini in filoni ha spezzettato l’iter legale e ha congelato il futuro del giocatore. Lui continua a giocare, come nulla fosse, noncurante del peso ingombrante di un divenire sfumato, di un’opinione pubblica lo attende all’ombra della gogna, mai sazia fino all’individuazione di un colpevole. In questa Lazio formato Europa, gioca da esterno, si muove in continuazione, non concede punti di riferimento agli avversari. Gioca libero, a briglie sciolte, ma con estrema razionalità. Si crede libero anche fuori dal campo e farà valere le sue ragioni. “Se fosse colpevole avrebbe un altro atteggiamento, anche dal punto di vista mentale”. La saggezza di Petko abbatte i confini dell’ignoranza, dell’invidia. In attesa di giudizio, il 19 settembre, cala la mannaia. “Rogatoria per riciclaggio, condannato Mauri. Titolano così i giornali, a torto. Stefano dovrà essere semplicemente ascoltato come testimone in una vicenda seguita dalla Procura di Berna, riguardante un conto sospetto in Svizzera, presunto salvadanaio di un giro di scommesse. Presunzione d’innocenza saltame addosso. Mauri condannato, ma solo a parole, come se il suo arresto definitivo potesse condurre alla pace dei sensi, ma stavolta i termini sono completamente sbagliati. La maxi rogatoria con la quale il pm Catenazzi ha scandagliato buona parte degli incartamenti di Cremona, prevede la testimonianza di Mauri e non solo. D’altronde solo qualche giorno prima di quel 19 settembre, la freccia del gioco del colpevole aveva puntato Cristiano Doni. Doveva tornare nuovamente a Cremona Mauri, subito dopo la gara con il Tottenham, a testimoniare lì, nella stessa città dove fu torturato in piazza pubblica. Si è rifiutato e sarà ascoltato a Berna, contesto più opportuno alla vicenda. Come riporta Gianluca Cherubini nelle colonne de “Il Tempo”, il calciatore brianzolo partirà nella giornata di domani alla volta della città svizzera, martedì comparirà dinanzi al pm Elena Catenazzi. Dovrà testimoniare su quel conto galeotto, contenente circa 350mila euro. Conto non cifrato, intestato ai genitori, luogo di depositi non sovrapponibili con le presunte combine nelle quali il giocatore è indagato. Ci sarà anche la madre, che si è avvalsa della facoltà di non rispondere lo scorso 21 settembre davanti ai pm svizzeri. L’interrogatorio servirà a schiarire le idee del procuratore federale Stefano Palazzi, che venerdì incontrerà a Cremona il pm Roberto Di Martino per tratteggiare un quadro della situazione. Resta da capire se questo conto sia di provenienza illecita ed eventualmente utilizzare il tutto per il nuovo grado di giudizio sulla vicenda calcio scommesse, legata alle due partite Lazio-Genoa e Lecce-Lazio. L’ombra del deferimento non oscura l’animo di Mauri, sempre sereno, sempre professionale. Martedì comparirà davanti al pm Catenazzi, sabato sera davanti ai Leoni rossoneri del Milan, ben più mansueti dei pm svizzeri dopo la partenza di Ibra and co. Sereno, tranquillo, innocente senza presunzione.

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