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  • Lazio, Milinkovic gioiello ritrovato: anno decisivo per la definitiva consacrazione?

    Lazio, Milinkovic gioiello ritrovato: anno decisivo per la definitiva consacrazione?

    • Giorgio Cremonese
    L’inizio di campionato per Lazio di Simone Inzaghi è stato un po' altalenante: una vittoria sofferta a Cagliari, uno fragoroso tonfo in casa con l’Atalanta parzialmente compensato con un buon pari con L’Inter. La spina dorsale della squadra che, lo scorso anno, è stata per lungo tempo in lotta con la Juventus e l’Inter per la vittoria del campionato non è ancora riuscita a ingranare al meglio. Da Strakosha a Luis Alberto, Da Acerbi a Immobile (seppur a segno alla Sardegna Arena) sono svariati gli elementi della rosa che non sono ancora al top della forma.

    In netta controtendenza con i giocatori appena citati troviamo senza dubbio Sergej Milinkovic-Savic. Il serbo ha iniziato questa stagione con il piede schiacciato sull’acceleratore presentandosi subito ad alto livello.Il classe ’94 sembra sulla via della decisiva consacrazione nell’elite dei centrocampisti moderni su scala internazionale. Vero e proprio faro della mediana biacoceleste Sergej sembra aver ritrovato la brillantezza fisica che da tempo gli mancava per poter interpretare nel migliori dei modi entrambe le fasi di gioco.E’ evidente poi una crescita da punto di vista mentale nei big match, già due per la Lazio in 4 partite. Nella sfida più recente, quella contro i nerazzurri di Conte, è apparso come assoluto dominatore della mediana, prevaricando gli avversari sotto tutti i punti di vista, sia tecnico che tattico. Nel gol messo a segno di testa, un classico del suo repertorio, possiamo notare anche uno strapotere dal punto di vista fisico atletico già messo in luce con una rete praticamente identica nella scorsa stagione con lo stesso avversario a San Siro.

    Se analizziamo poi la clamorosa debacle contro la squadra di Gasperini possiamo dire come Milinkovic sia stato uno dei pochi biancocelesti a salvarsi, fornendo anche l’assist a Caicedo. Questo dimostra una vera e propria evoluzione dal punto di vista psicologico che permette al calciatore di non sbandare pericolosamente in negativo anche quando i suoi compagni incappano in brutta performance.

    La crescita del giocatore non passa solo attraverso le prestazioni con la squadra di Simone Inzaghi ma anche tramite quelle con la sua nazionale. Ieri Milinkovic, pur entrando dalla panchina, ha messo a segno una splendida doppietta contro la Norvergia. La seconda rete però è quella che ha lasciato tutti a bocca aperta e, per questo, ha fatto già il giro del mondo. Dopo il pareggio per 1-1 dei tempi regolamentari, il match valevole per la semifinale dei playoff di qualificazione agli Europei, si è protratto ai supplementari. Al 102’ Savic, imbeccato da Tadic, ha punito Jarstein con un delizioso tocco sotto che ha lasciato tutti di stucco e ha garantito la vittoria alla sua Nazionale. In Serbia Serej è un idolo assoluto, non che non lo fosse già da prima ma la prestazione di ieri ha consolidato il suo status. I media del suo paese cominciano a parlare di cifre importantissime per la valutazione del suo cartellino, vicine ai 100 milioni di euro. Questo fa riflettere a lungo sul possibile reale valore del giocatore e pensare che in Italia, solo qualche mese fa, gridavamo allo scandalo quando Lotito dichiarava di aver rifiutato offerte da 70-80 milioni per il suo gioiello. Stai a vedere che l’esperto presidente biancoceleste aveva, ancora una volta, fatto la mossa giusta?
     
     
     

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