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  • Lazio: obbligatorio dare risposte

    Lazio: obbligatorio dare risposte

    • M. A.
    Durante il match con l’Udinese non credevo ai miei occhi. Mi chiedevo che fine avesse fatto la Lazio piena di idee e dal gioco scintillante, che era stata ingiustamente sconfitta a Genova. Quella squadra era in parte in infermeria, in parte in panchina, per le scelte del mister. La Lazio è un team che crea un incredibile numero di occasioni da gol, ma ne realizza poche o nessuna. È tra le squadre più celebrate per gioco.
    Ma è a tre punti, dopo quattro match. Rispetto al vertice della classifica, abbiamo già una distanza siderale. C’è poco da lodare e molti interrogativi da porsi. Io - scrive Mimun su Il Messaggero - continuo a domandarmi banalmente perché, avendo il giovanissimo Keita, una delle punte più esplosive e promettenti della serie A, all’inizio dei match debba giocare uno spentissimo Klose. Logica vorrebbe, e Altafini lo dimostrò, che il giovane giochi all’inizio, il vecchietto, per quanto campione del mondo, nella fase finale.
    Ragionamento troppo lineare, quindi meglio la scelta pop, coi risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Io non sono tra quelli che immaginano choc per sparigliare, ad esempio cacciando Pioli. Penso, tuttavia, che si possa e debba fare molto di più, nonostante la sfortuna e l’infermeria. Ma non si può perdere altro terreno. A Palermo sarà durissima, sperem.

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