Non serve l’Epifania, che tutte le feste si porta via. Basterebbe pure Capodanno, a portarsi via tutto l’anno. Fortuna che sta finendo, mormora Vlado Petkovic: non ne può più, di questo tabù trasferta, che è diventato un pensiero da non dormirci la notte. Domenica c’è Verona, l’ultima occasione per chiudere un 2013 altrimenti agghiacciante: Lazio ultima nelle vittorie (una) e nei punti conquistati fuori casa (dieci), addirittura terzultima nei gol segnati (quindici). E soprattutto senza quel bis dopo una vittoria in casa che dà fiducia. 

Se la Lazio non vince in trasferta - spiega la Gazzetta Sportiva nelle pagine  romane - può essere un caso una volta o due, ma i problemi strutturali, di tenuta, ci sono, e neanche pochi. Scorrendo i campionato più recenti, se nel campionato 2004-05 il primo bis arrivò tra la 17a e la 18a e nel 1996-97 tra la 24a e la 25a, la speranza è di non fare come nel 2007-08, quando per vincere due partite di fila ci fu bisogno di aspettare le ultime due gare della stagione, o peggio ancora nel 1991-92, quando il campionato della Lazio di Zoff si concluse senza centrare mai sei punti (allora erano quattro) in 180 minuti. Il Verona non è neanche l’avversario ideale per rompere la serie nera: i gialloblù in otto partite al Bentegodi hanno conquistato 21 punti (meglio, solo la Juve con 24), e la Lazio in casa dell’Hellas ha perso le ultime tre partite e non vince dal 23 ottobre 1996, in Coppa Italia (per un successo in campionato bisogna tornare indietro al 27 ottobre 1991).