Il popolo biancoceleste ha ritrovato il vero Klose e il gusto della vittoria, adesso spera di ritrovare anche la Lazio. La classe dell’inossidabile campione tedesco ha mascherato i gravi problemi che ancora avviluppano la squadra di Petkovic: troppo involuta, confusa, senza una precisa identità. Titolari che finiscono in panchina, giovani acerbi che sono enucleati dalla manovra e che fanno rimpiangere i veterani, centrocampo approssimativo, scelte imbarazzanti. Per fortuna - come spiega Il Messaggero - sono arrivate le giocate d’autore del panzer e tutte le difficoltà sono finite nel cassetto. Ma sarebbe un grave errore dimenticare le indicazioni negative perché, solo risolvendo i problemi tattici e strutturali, la Lazio potrà migliorare le prestazioni e costruire un futuro ambizioso. I colpi di un campione possono risolvere le partite, l’organizzazione di squadra e il gioco possono garantire continuità di rendimento e di risultati. Dopo 13 partite giocate Petkovic ancora non sa qual è la formazione titolare, segno di confusione e indecisione. Il tecnico, se vorrà insistere su Anderson, dovrà lavorarci sotto il profilo tattico. Relegare il talento brasiliano sulla fascia non ha senso: il ragazzo va responsabilizzato, rassicurato e inquadrato inuna posizione più consona alle caratteristiche, per consentirgli il necessario processo di crescita. La rinuncia a Hernanes, l’elemento di maggior classe, è un azzardo che potrebbe costare caro. E la vittoria non sposta di un centimetro la questione. Se esistono problemi vanno affrontati e risolti ma il Profeta va assolutamente recuperato. Le grandi squadre non possono prescindere dai migliori calciatori e la Lazio non può prescindere né da Klose, né da Hernanes. E Petkovic, dopo aver sbagliato sia la formazione contro l’Atalanta, che quella contro il Cagliari, dovrà indovinare quella di San Siro. Per ritrovare il gioco smarrito.