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  • Mudingayi a CM: 'Razzismo? Macché, mi sento laziale'
Mudingayi a CM: 'Razzismo? Macché, mi sento laziale'

Mudingayi a CM: 'Razzismo? Macché, mi sento laziale'

  • Marco Anselmi
Gaby Mudingayi ha giocato in una Lazio povera, erano i primi anni di Lotito e servivano giocatori come lui, combattenti e determinati. Oltre 80 presenze con i biancocelesti ed un cuore che si è tinto con i colori della squadra capitolina. Non si stanca mai di parlare della sua squadra del cuore Gaby e lo fa in esclusiva ai microfoni di Calciomercato.com

La sosta ora può considerarsi positiva? 
"Sì e no. Quando una squadra è lanciata come la Lazio è sempre meglio continuare per allungare la striscia positiva. Però può darti un po’ di respiro, soprattutto a quelli che non vanno in nazionale. Chi parte con le proprie selezioni continua a lavorare e deve essere sempre in clima partita ma almeno stacca da quello che è l’ambiente del club". 

E’ difficile allenarsi bene quando si gioca anche in Europa? 
"Ci si allena in maniera diversa, certo meno rispetto al solito perché si gioca ogni tre giorni e tra lavoro di scarico, e rifinitura c’è poco tempo per mettere benzina nelle gambe ma giocare è sempre meglio che allenarsi". 

Ad inizio stagione ci sono state parecchie critiche alla Lazio: ha perso la Supercoppa prima e la possibilità di giocarsi la Champions poi…
"Anche lo scorso anno la squadra non è partita alla grande, mi ricordo che in altre interviste dissi proprio di dare un po' tempo alla Lazio perché reputo Pioli un ottimo allenatore. Si vede che è bravo. Nel calcio bisogna avere un po’ di pazienza. Ci sono squadre che partono a mille poi si sgonfiano, altre invece che all’inizio hanno più difficoltà ma poi trovano la giusta forma ed è difficile fermarle, la Lazio ora sta entrando in forma e si vedono i risultati. Pioli ha tanti giocatori importanti e sta facendo crescere la squadra". 

Questo è il centrocampo più forte degli ultimi anni? 
"Non so dirtelo, sicuramente sono giocatori di qualità, che stanno facendo bene. La Lazio però ha sempre avuto grandi centrocampisti". 

Dove può arrivare la Lazio in questo campionato senza padroni? 
"Non deve porsi limiti, i giocatori della Lazio devono puntare al massimo, devono andare in campo per vincere tutte le partite. L’approccio alle gare deve essere sempre quello per vincere contro chiunque. I biancocelesti devono guardare sempre in alto". 

In Europa invece cosa può succedere? 
"Intanto non deve considerare facile il girone. Nel calcio non c’è niente di facile e credersi superiori può creare problemi. La Lazio si sta impegnando molto anche in Europa League, deve continuare su questa strada'.

Il tuo ricordo più bello con la Lazio? 
"Quando sono arrivato a Roma mi avevano messo in guardia sul fatto che i tifosi fossero razzisti. Quando sono arrivato in ritiro a Fiuggi ero un po’ spaesato ma proprio i tifosi mi hanno fatto sentire a casa, mi hanno subito parlato di quanto fosse importante il derby, mi cercavano per fotografie ed autografi e mi hanno sempre sostenuto avevo anche un coro tutto per me... I derby erano qualcosa di incredibile ma anche la partita contro il Real Madrid mi riempì di emozioni. Prima di arrivare alla Lazio non avevo una squadre del cuore, come professionista è difficile affezionarsi perché la vita del calciatore ti può portare a viaggiare spesso e a cambiare maglia frequentemente ma Roma ed i tifosi laziali mi hanno rapito il cuore. Ricordo che tutte le volte che sono tornato all’Olimpico da avversario mi emozionavo sempre". 

Ora cosa fa Gaby Mudingayi? 
"Sono in attesa di una squadra. Al momento sono svincolato ed attendo proposte che possano riportarmi in campo. Mi erano arrivate alcune proposte dalla Serie B ma speravo arrivasse qualcosa dalla ‘A’ ma purtroppo non è arrivato nulla di concreto per questo io continuo ad allenarmi in attesa di una nuova chiamata anche dalla serie cadetta. Ho voglia di tornare a giocare".

 

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