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  • Lazio, senti Zarate: 'Gli striscioni contro di me chi li pagava?'

    Lazio, senti Zarate: 'Gli striscioni contro di me chi li pagava?'

    La sua nuova avventura al Velez prosegue spedita (in attesa dell'esito dei ricorsi della Lazio), tuttavia Mauro Zarate non può evitare di volgere ancora una volta lo sguardo verso il passato. 'I primi due anni alla Lazio sono stati molto belli, poi dal terzo si è tutto complicato - ha dichiarato l'attaccante all'edizione argentina di Goal.com -. L'Inter era un gran gruppo, ma ho avuto la sfortuna di firmare con un club così grande senza poter vincere niente. Con Stramaccioni ripresi confidenza con il campo, giocando le ultime partite ma senza che potessimo raggiungere l'obiettivo Champions. Quando sono tornato parlai con Lotito chiedendogli di andare via, ma mi disse che voleva cedermi in Russia. Io non ero interessato, quindi sono rimasto sei mesi fuori. Il tecnico mi ha fatto giocare due partite, poi mi ha detto Fai quello che vuoi. Così parlai con i dirigenti di una squadra ucraina (la Dinamo Kiev nel gennaio 2013, ndr), ed era tutto perfetto. Poi però nacquero dei disaccordi e saltò tutto. Era una bella sfida, giocavano in Champions. Insistevo ogni giorno per poter andare via, ma svanivano tutte le possibilità. Quindi sono andato a processo: quello che mi hanno fatto era illegale. Così con il permesso della FIFA ho potuto continuare a lavorare'.

    'Gli ultimi sei mesi alla Lazio sono stati durissimi, è stato orribile - ha raccontato ancora Zarate -. La mia famiglia mi ha fatto riprendere: invece di rinchiudermi in casa mi sono allenato da solo. Mi rendo conto che avrei dovuto gestire diversamente i primi due anni alla Lazio, ma c'è da dire che il presidente Lotito fece sì che gli ultras mi contestassero. C'erano degli striscioni che costavano una fortuna, i soldi non li mettevano loro. C'erano anche fuori dal nostro campo allenamento: altri cartelli venivano rimossi, i miei rimanevano sempre intatti...'.

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