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  • Lazio, serve il vero Miroslav Klose

    Lazio, serve il vero Miroslav Klose

    • M. A.

    Nel bunker di Norcia c’è un tedesco al comando: Miro Klose corre alla ricerca di se stesso. I laziali si aggrappano a lui per battere i cugini e confermare una tradizione favorevole con tre vittorie e un pareggio quando è sceso in campo lui vero e proprio talismano biancoceleste. Decisivo nelle due sfide della passata stagione con un gol al 93’ per interrompere la serie nera di cinque sconfitte consecutive, un rigore con l’espulsione di Stekelenburg procurato nella gara di ritorno fondamentali per replicare il 2-1 di ottobre. In questo campionato ancora una prodezza sotto il diluvio nel 3-2 per i biancocelesti mentre nella sfida dell’8 aprile una prova anonima, figlia della lunga inattività per l’infortunio al ginocchio di inizio febbraio che lo aveva costretto a una lunga sosta ai box.

    Nella quiete dell’hotel Salicone l’attaccante sta ricaricano le pile di un lungo periodo negativo interrotto da quei cinque gol contro il Bologna. Una prova straordinaria ma l’unica di un girone di ritorno disputato ben al di sotto delle sue possibilità fino all’epilogo di Trieste. Domenica scorsa Klose ha toccato il fondo con un secondo tempo giocato con la testa già al derby. Già, perché solo questa può essere la spiegazione plausibile di novanta minuti trascorsi a vagare per il campo senza dare segni di vita peraltro come la maggioranza dei suoi compagni. Troppo lontano dalla forma migliore, mai uno spunto dei suoi che terrorizza le difese avversarie, nulla, tanto da preoccupare anche Petkovic che lo ha lasciato in campo fino all’ultimo nella speranza di ritrovare il suo bomber.
    Da martedì, però, corre sul campo di Norcia, tira il gruppo, cerca di ritrovarsi per la madre di tutta la partite. Considerando l’involuzione di Kozak, la modesta vena realizzativa di Floccari, solo con il vero Klose la Lazio può pensare di fare male alla difesa giallorossa che in questa stagione è stato il tallone d’Achille dei cugini (soprattutto sotto la gestione Zeman mentre con Andreazzoli ci sono stati dei miglioramenti). Prima di tuffarsi nella sua Germania e provare a raggiungere il record di gol di Gerd Muller (67 Miro, 68 l’anziano collega) con la maglia della sua nazionale, vuole regalare un trofeo alla Lazio. Poi giocherà il 5 giugno a Leverkusen la partita d’addio al calcio di Michael Ballack prima delle meritate vacanze e cominciare a pensare ai mondiali del 2014. Ma c’è solo la Roma nella sua testa e i tifosi sono sicuri che «Mito» non li tradirà nemmeno stavolta nonostante non sembri più brillante come qualche mese fa quando era riuscito con le sue prodezze a portare la sua squadra a due punti dalla Juventus. Per questa ragione sul web gira una preghiera al limite del blasfemo che fa trasparire tutta la fiducia biancoceleste. Recita più o meno così: «Klose nostro che sei nell’area, sia santificato il tuo destro, venga il tuo sinistro, sia fatta la tua volontà….». Lo sperano tutti quelli che hanno a cuore le sorti della Lazio.

    (Il Tempo)

     


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