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  • Lazio, Reja a Salerno?| Mazzarri sogno proibito

    Lazio, Reja a Salerno?| Mazzarri sogno proibito

    • M.A.

    Prima parte, poi resta, poi forse. Per Edy Reja spunta la quarta via: restare, a Salerno (il club di proprietà di Lotito e del cognato Marco Mezzaroma). Un ciclo nuovo, nei panni che preferisce, anche sul campo. Carta bianca per restare a tiro della panchina della Lazio come direttore tecnico 'in pectore' e per varare un nuovo progetto che, tra riforme e penalizzazioni, potrebbe ripartire dalla B dopo la recente risalita nella Lega Pro dai Dilettanti. Se ne parlerà tra Reja e Lotito non appena il presidente avrà affrontato le questioni Scaloni-Bizzarri-Candreva e non prima che Mazzarri definisca la sua situazione col Napoli, dopo la finale di Coppa Italia.

    Ieri Reja ha fatto pubblicità progresso: 'Abbiamo fallito dando il massimo, ma d'ora in poi basta critiche alla società'. Già oggi il gruppo si radunerà a Formello per i saluti e potrebbe uscire la data del summit decisivo. La permanenza del tecnico è però difficile con un obiettivo sostanzialmente sfumato. L'Europa League dice che il progetto vale ma non cresce, il cambio di guida tecnica ci sta per questioni di equilibrio interno, ma anche perché a breve tornerà Zarate, il patrimonio che Reja non ha saputo valorizzare. Oltretutto c'è la soluzione già pronta, Zola-Casiraghi, forse un po' meno calda di qualche tempo fa.

    Detto del sogno proibito Mazzarri, anche due ex laziali potrebbero essere contattati: il primo è Roberto Di Matteo, che saluterà il Chelsea dopo la finale di Champions, il secondo è Zeman, che sta trascinando il Pescara in A. I risultati sperati non sono arrivati, del resto. Klose ha reso alla grande, ma gli obiettivi personali del tedesco hanno finito col pesare sulla Lazio e col creare un imbarazzo interno che sarà risolto con un confronto dopo gli Europei. Il che aumenta il rammarico per una Champions sfumata: 'L'abbiamo buttata al vento, è solo colpa di noi giocatori e Reja non c'entra nulla', ha detto ieri Scaloni.

    (Corriere della Sera - Edizione Roma)

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