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Lazio:| Squadra a più facce

Lazio:| Squadra a più facce

 

Contro un Bari spudoratamente offensivo e al tempo stesso tenacemente ancorato ad una sola e ben precisa idea di gioco – palla ad Almiron e Gazzi, o a Donati quando c’è, ed esterni pronti a scappare per dettare il passaggio –la Lazio si affida alla forza del gruppo, alla qualità dei singoli e, soprattutto, ad una capacità di cambiare pelle prima e durante la gara. In ogni caso sfruttando al massimo il proprio potenziale offensivo: la profondità Floccari, la fantasia di Zàrate, l’ispirazione di Mauri e il genio di Hernanes. Tutti insieme per prendere il Bari di petto e proteggere la difesa di Muslera attaccando a viso aperto la squadra di Ventura.

Avanti col 4-2-3-1 – La rifinitura ha confermato quanto provato durante la settimana:Reja ha scelto il 4-2-3-1, con Mauri a destra, Zàrate a sinistra, Hernanes al centro e Floccari centravanti. Vuole attaccare la difesa del Bari quattro contro quattro, tenere impegnati gli esterni, stanare uno dei due centrali, Andrea Masiello e Parisi, che a turno dovranno accorciare per andare a prendere il Profeta, creando spazio per Floccari e per chiunque riesca a buttarsi dentro. Nel 4-4-2 di Ventura, che poi diventa un 4-2-4 in fase di possesso palla, gli esterni difensivi spingono con prudenza. Reja vuole bloccarli lì e cercare sistematicamente l’uno contro uno per creare superiorità numerica. Ma vuole anche costringere Ghezzal e Rivas a rientrare un po’ più spesso, dando un po’ di sollievo a Lichtsteiner e Radu.

Destra e sinistra – Proprio in funzione delle posizioni di Ghezzal e Rivas il tecnico biancoceleste potrebbe ridisegnare in corsa, e anche più di una volta, il suo 4-2-3-1. Nei tre dietro Floccari l’idea è quella di partire con Mauri a destra e Zàrate a sinistra, è su questo assetto che Reja ha lavorato per tutta la settimana, curando nei minimi dettagli i movimenti dei due esterni in funzione della posizione degli omologhi biancorossi: quando il Bari ripartirà – e in genere lo fa molto rapidamente – a turno dovranno rientrare per dare sostegno al centrocampo. E a seconda delle esigenze, in qualunque momento Reja può pensare di scambiare le posizioni dei due, Maurito a destra e Mauri a sinistra, come provato durante l’allenamento di venerdì.

Alternativa – “Non è detto che si parta col 4-2-3-1, intanto ho iniziato a provare questo modulo perché i ragazzi iniziassero a capirlo”, ha spiegato ieri Reja, sottolineando che con gli stessi undici giocatori potrebbe automaticamente tornare al 4-3-1-2 con estrema facilità: basta arretrare Mauri a centrocampo e lasciare Hernanes alle spalle di Floccari e Zàrate. Una soluzione adottabile anche in corsa, facendo ricorso anche alle alternative in panchina. Per restare in testa la Lazio vuole essere anche un po’ camaleontica.


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