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  • Lazio, Lotito show:| Il patron non si ferma più

    Lazio, Lotito show:| Il patron non si ferma più

    • M.A.

    Proprio il caso di dire che è stato un Claudio Lotito a tutto campo quello che - ieri in un albergo di Ponte Milvio a Roma, dove risiede anche l'allenatore Edy Reja - ha presentato la rivista ufficiale biancoceleste 'Lazio Style 1900 Official Magazine'; che sarà in edicola il prossimo 25 novembre. Rigenerato dai successi in campionato della Lazio che occupa il secondo posto (dopo esserne stata capolista), il patron biancoazzurro si è lanciato in progetti ambiziosi e di ritrovato rapporto con i tifosi. Ai quali ha regalato un'aquila (simbolo del gruppo) - sull'esempio di quanto accade con il Benfica in Portogallo - che vola alta almeno per tre volte di seguito sulla testa dei tifosi prima di ogni partita casalinga, trascinando con sé entusiasmo (e lo sfottò dei romanisti che definiscono lo sfortunato pennuto er piccione).

    Il presidente Lotito ha capito che deve risollevare la 'fede' biancoceleste attraverso il recupero dei simboli del club e la maggiore comunicabilità. Dopo l'aquila (una sorte di portafortuna) ecco in arrivo e in sequenza, la rivista ufficiale, il canale tv (Channel Lazio) e la radio privata di proprietà della Lazio. La quale parlerà prevalentemente di calcio ma anche di altre attività sportive di cui la società è protagonista. L'imprenditore-presidente (che vorrebbe essere ricordato come Lenzini piuttosto che Cragnotti) è stato piuttosto chiaro: vuole 'un rapporto di 360 gradi con i tifosi'. I tifosi, non ovviamente coloro che da anni lo contestano (dalla Curva Nord) ed anche duramente. La contestazione quest'anno si è fatta sentire: il numero degli abbonamenti è drasticamente diminuito.

    La fortuna del presidente è stata quella di aver azzeccato la mossa dell'allenatore Edy Reja, che ha mantenuto la squadra nelle serie maggiore e sta facendo giocare abbastanza bene il gruppo, pure se rimangono alcune imperfezioni (pochi attaccanti e poca qualità). Ma non importa: il presidente di Albano Laziale - che anni fa ha rilevato la Lazio salvandola dai buffi - va avanti. Sbeffeggiato per colpa della sua antipatia e del suo anacronistico autoritarismo, tiene dritta la barra del gruppo (quante volte appare in televisione lui con la sua morale e non altri); per ribadire la sacralità e la giustezza di una linea che mantiene bassi ingaggi per i giocatori e a modo suo contrattare con i procuratori dei campioni.

    Ieri, inaspettatamente, ha voluto 'agitare la piazza' ed ha spiazzato tutti tornando ad auspicare che, a breve periodo, la Lazio diventi un club di alto livello non solo in Italia ma in Europa. Come farà a realizzare il suo sogno e quello di tanti sostenitori è da decifrare, visto che predica molto ma, allo stesso tempo, viene rimproverato della sua taccagneria. Il presidente però non è semplicemente un magnate, come lui stesso sostiene ('un innamorato della Lazio'): è, soprattutto, un imprenditore nel campo dei servizi e delle pulizie e possiede terreni alla periferia della capitale. Ha un altro sogno nel cassetto che forse il sindaco Alemanno potrebbe soddisfare, ovvero realizzare una Città dello Sport sui suoi terreni, modello Nou Camp o Old Trafford.

    Lo Stadio delle Aquile o il Puma Stadium, il nome della società di abbigliamento che fornisce le casacche della squadra, che dovrebbe garantire gran parte di finanziamento per la costruzione di queste attrezzature. La Città della Lazio è stata studiata per aprire negozi ed attività commerciali legati al mondo dello sport e della ricreazione, ristoranti per intrattenere il tifoso prima e dopo la partita. Un buon affare economico e, contemporaneamente, la realizzazione di un altro spazio simbolico. Per realizzare i 'valori veri' di cui si sente sempre più parlare in un momento di decadenza di alcuni principi tipicamente sportivi.

    (Il Manifesto)

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