'Finalmente una squadra italiana che gioca bene a calcio'. Con queste parole Villas Boas ha messo un punto alla prestazione di ieri dei biancocelesti. La Lazio ha fatto tutto quello che doveva fare in una partita così difficile, attaccando e chiudendo tutti gli spazi al Tottenham: ha dimostrato in campo di non essere inferiore ad una delle squadre più importanti del campionato inglese, giocando in maniera eccellente nel primo tempo, senza timori reverenziali nei confronti di Bale e compagni.

Le contromisure di Petkovic al gioco inglese non sono state molte, anzi il tecnico biancoceleste ha deciso di non sconvolgere troppo il modulo inserendo Gonzalez a destra al posto dell'influenzato Candreva, inserendo Onazi in mediana. L'atteggiamento tattico è stato il solito, cioè quello di una squadra votata all'attacco. I biancocelesti ci sono riusciti nel primo tempo, mentre nel secondo hanno subito la velocità e la freschezza atletica dei giovani centrocampisti londinesi.

Diversi sono stati invece gli accorgimenti tattici del tecnico portoghese: 'Abbiamo lavorato molto per cercare di neutralizzare Ledesma, che è bravissimo a lanciare lungo e a dettare i tempi. Non a caso le poche volte che avuto il tempo di lanciare si è reso molto pericoloso, basti pensare al passaggio insidioso in profondità per Mauri nel primo tempo. Quindi ho pensato di neutralizzarlo chiedendo a Defoe di fare un lavoro di pressing su di lui, aiutato da Lennon'. Villas Boas dunque ha trovato in Ledesma il giocatore da fermare affinché la manovra della Lazio non impensierisse la sua squadra.

La Lazio, dunque, ha dimostrato ancora una volta di essere solida sia in fase offensiva che in fase difensiva, rischiando poco e niente per tutti i 90 minuti. In attacco invece è riuscita a creare molti grattacapi alla difesa del Tottenham, soprattutto nella prima frazione di gioco. Una cosa è certa: se biancocelesti continueranno a seguire le indicazioni del loro mister, potranno raccogliere dei frutti che ad inizio stagione erano impensabili. La partita ieri ne è la prova.