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    Laziomania: Araba fenice più forte di Lega e paradossi, reazione Champions e un ultimo obiettivo per il sogno

    Laziomania: Araba fenice più forte di Lega e paradossi, reazione Champions e un ultimo obiettivo per il sogno

    Contro tutto e tutti. Quella di Marassi era la più classica delle partite ‘velenose’, in cui un avversario con la testa sgombra può approfittare di una serie di fattori psicologici negativi e infliggere il definitivo colpo del K.O. E invece la Lazio risponde presente con una vittoria pesante, che in un solo colpo elimina le tossine dell’eliminazione in Europa League e le scorie di una gestione da parte della Lega “approssimative e poco rispettosa, come l’ha definita lo stesso club biancoceleste nel comunicato diramato alla vigilia del match, rilanciando con forza le ambizioni Champions della squadra di Baroni

    Una Lazio più forte delle avversità, che in trasferta va in doppia cifra in campionato in termini di vittorie. Al Ferraris, i biancocelesti mettono in campo personalità e grinta, espugnando per la prima volta lo stadio del Genoa in questo 2025. Quella squadra con morale e i muscoli a pezzi dopo l’eliminazione europea rinasce ancora una volta dalle sue ceneri come l'Araba fenice e in un solo colpo aggancia la Juventus e si riporta ad un solo punto dal quarto posto, che vale la Champions League

    Una reazione da 'big' dopo l'eliminazione contro Bodo/Glimt, pesante da digerire e da metabolizzare, con il rischio - al contrario - effetto boomerang e fine anticipata della stagione a causa di un crollo mentale. Invece di sciogliersi inesorabilmente in pochi giorni, accusando il contraccolpo psicologico di una sconfitta ai rigori che ha fatto male, i biancocelesti reagiscono come meglio non si potrebbe. A Marassi, la Lazio ritrova la compatezza del gruppo e la forza dei singoli. Non solo la coppia goal Castellanos-Dia, autori di due reti meravigliose, con il Taty in versione acrobata-goleador, ma anche Gila e Rovella, all’ennesima partita super in questa stagione, senza dimenticare la prova super di Luca Pellegrini, al terzo assist di fila e autore di un'altra prestazione top. Di certo la reazione tanto attesa è arrivata, con una squadra che dimostra di aver cancellato la nefasta notte dell’Olimpico e l’eliminazione immeritata ai calci di rigore contro i norvegesi. Grinta, voglia di reagire e non mollare, per giocarsi le proprie chance fino all'ultimo.

    Come se non bastava, dopo la forte delusione mista alla fatica fisica dopo i 120 minuti contro il Bodo/Glimt all’Olimpico, nel ritorno dei quarti di finale di Europa League, ci ha pensato la Lega Serie A a caricare ulteriormente di tensione la vigilia di Genoa-Lazio. Una confusione nella gestione che ha provocato non pochi problemi al club capitolino dal punto di vista logistico ed emotivo e ha costretto Baroni e i suoi ragazzi a recarsi a Genova il giorno stesso della partita, obbligandoli a viaggiare a poche ore dalla gara. Una serie di scelte discutibili arrivate in ore caldissime per i vertici del campionato, che hanno fatto trapelare notizie per poi tornare sui propri passi a più riprese, paventando deroghe poi ritrattate e alternando la disputa di partite di campionato al rinvio di altre nello stesso periodo di lutto nazionale. Decisioni ai più incomprensibili e indecifrabili, ai limiti del paradosso.

    La Lazio, però, dimostra di saper essere più forte di fattori esterni e scelte tutt’altro che condivisibili con una reazione d’orgoglio, cancellando fatiche e scorie mentali di campo ed extra. Con la vittoria sul Genoa, la squadra di Baroni raggiunge quota 10 partite vinte in trasferta per la quarta volta nella storia, dopo il 2017/18 (12), il 2019/20 (10) e il 2022/23 (11). Un traguardo che evidenzia ancora una volta la bontà del lavoro del tecnico, che nel momento di difficoltà riesce ancora una volta a toccare le corde giuste e motivare la squadra, trovando la reazione dei suoi.

    Ora, a cinque giornate dal termine, l’ultimo obiettivo da centrare da parte di questa Lazio è quello di trasformare l’Olimpico da tabù in fortino. In casa i biancocelesti sono reduci da quattro pareggi consecutivi e gran parte delle speranze europee (e in particolare di Champions) passano proprio dal fattore casa. Tra le mura amiche, la squadra di Baroni se la vedrà con Parma, Juventus e Lecce, in un finale di stagione in cui può accadere davvero di tutto. La Lazio c’è e vuole giocarsela fino alla fine; a Genova l’ennesima prova di livello e un ulteriore messaggio alle rivali. Per sognare, però, l'Olimpico deve diventare davvero quella spinta in grado di determinare e spingere Zaccagni e compagni verso un risultato che sarebbe davvero incredibile.

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    mrl
    mrl

    In parte d'accordo con l'articolo, ma va detto che si era in superiorità numerica. Da laziale acc...

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