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  • Laziomania: e ora chi lo dice alla Lazio che non è finita 3 a 0?

    Laziomania: e ora chi lo dice alla Lazio che non è finita 3 a 0?

    • Luca Capriotti
    Le vittorie mentali non sono vittorie reali. La Lazio crede di aver vinto contro la Fiorentina, se ne convince fortemente nel primo tempo. Si convince di aver vinto 3 a 0. Peccato che è sopra di un gol, Immobile che l'ha aperta poi ha deciso di sparare a salve su Terracciano all'esordio per tutto il resto della partita. Gli ha fatto fare un figurone, o era un tiro a segno, non so. E la Lazio di fatto fallisce l'aggancio che conta, il treno Champions. Ora è a 8 punti dall'Inter, anche questi mentali (la Lazio ha una partita in meno), ma pesano come macigni. Lo diciamo alla Lazio: non è finita 3 a 0. A scanso di equivoci, magari qualcuno crede ancora di aver vinto. 

    A Firenze era tosta, e si sapeva, ma nel primo tempo la Lazio poteva chiuderla 3 a 0 senza recriminare. Ma tra quel mondo parallelo (in cui la Lazio è una Ferrari che romba sulla Fiorentina e va a riprendere l'Inter) e la realtà c'è un secondo tempo in cui la squadra si abbassa troppo, Inzaghi non interviene, e al primo e unico errore del pacchetto arretrato (Lulic che esce male, Radu che esce peggio), la Fiorentina con un cambio azzeccatissimo (Mirallas) fa il massimo che alla fine voleva. Pioli ha insaccato quel pallone che Muriel docilmente accompagna in rete: il maestro ha dato una bacchettata dura al discepolo. 

    Alla Lazio, con Pioli in prima squadra e Inzaghi in Primavera, i due si sono conosciuti, apprezzati, studiati. Si conoscono a memoria, ed è un peccato davvero che sia stata la lettura della partita a far perdere 2 punti alla Lazio: Inzaghi aveva azzeccato tutte le scelte. Patric e Marusic (dai, guardando la formazione iniziale l'avete pensato tutti) hanno giocato una partita davvero importante. Pensate, Marusic mi ha fatto ricordare perfino come mai l'anno scorso nessuno se ne lamentava: alla fine, pensate ancora, era l'unico vivo. 

    Il  che ha creato la meravigliosa azione del vantaggio Lazio, Luis Alberto Correa Immobile, è sostenibile se la Lazio non si spegne. Appena si spegne diventa peso. E aggiungo: Ciro Immobile fa un gol da rivedere e rivedere, ma forse ha sulle spalle la responsabilità di non averla ammazzata questa gara, su un campo tostissimo, in un momento delicato. 

    La responsabilità della Lazio narcotizzata della ripresa non so a chi darla: o Inzaghi si è messo a declamare versi latini nell'intervallo, o non capisco come si possa rientrare in campo con quella flemma micidiale. Le vittorie mentali non sono mai reali. Bisognerebbe tenerlo a mente, se non fosse che, a furia di pensare di aver vinto, forse la Lazio si è giocata una delle ultime cartucce Champions di questa stagione. Lo diciamo alla Lazio: non è finita 3 a 0, RIPETO, non è finita 3 a 0. E ora chi glielo spiega?

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