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  • Laziomania: festeggiare programmando il futuro

    Laziomania: festeggiare programmando il futuro

    I festeggiamenti continueranno ed è giusto che sia così ma ora la dirigenza biancoceleste deve iniziare a pensare al futuro, a migliorare la squadra per raggiungere l'obiettivo che quest'anno non è stato centrato. 

    La vittoria della Coppa Italia ha salvato una stagione che senza quel trofeo sarebbe stata fallimentare a dir poco. In campionato nel girone di ritorno è stato quasi drammatico mentre l'Europa League ha dimostrato che con un po' di attenzione e programmazione si sarebbe potuto far di più a prescindere dagli errori arbitrali. 

    Quest'anno Lotito e Tare dovranno limitare gli errori fatti e ripetuti negli anni perché la squadra ha bisogno di un restyling importante, soprattutto nel reparto difensivo.

    L'entusiasmo ritrovato dalla tifoseria deve essere il monito per agire in maniera attiva e pensata sul mercato con due o tre difensori, almeno un centrocampista oltre a Biglia unico obiettivo dichiarato per ora e due attaccanti di livello considerando Klose e Floccari confermati per la prossima stagione con l'inserimento graduale di Perea che dovrà essere graduale e probabilmente non sarà pronto sin da subito. Gli obiettivi sono già stati dichiarati e non sono diversi da quelli dello scorso anno, la Champions si conquista ora programmando il futuro, mettendo le basi per un calciomercato che riempia le caselle mancanti con giocatori utili alla causa, alternative che non facciano rimpiangere i titolari, che siano alla loro altezza e che eventualmente possano rubargli il posto.

    Nel 2014 Lotito sarà al suo decimo anno alla presidenza della Lazio, sono state fatte cose positive a livello tecnico ma anche tante, troppe cose negative soprattutto nei rapporti con i tifosi, con i calciatori e procuratori, quindi l'organizzazione non può limitarsi al campo ma deve essere anche nella dirigenza, la crescita ed il salto di qualità non deve avere limiti, la Lazio deve diventare grande in ogni settore e questa vittoria ed unità di intenti deve trasferirsi anche nelle idee e negli atteggiamenti del presidente e della dirigenza.  


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