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  • Laziomania: mercato 'incartato' su Milinkovic

    Laziomania: mercato 'incartato' su Milinkovic

    • Luca Capriotti
    La Lazio si è incartata in maniera scomposta. Sembra tanto uno di quei giochi anni '80 che, a cadenza regolare, provano a propinarci. Avete presente? Dovete cercare di incastrare mani e piedi seguendo i colori, su un tappeto a pallini, provando a rispettare le indicazioni. Il che vi porta ad essere avvinti all'avversario, in improbabili acrobazie. Benvenuti nel mercato Lazio. Se non avete capito, meglio

    NON SI ESCE VIVI DAGLI ANNI DI MILINKOVIC - Che abbiate capito o no il gioco, sta succedendo alla Lazio. Non si esce vivi dagli anni di Milinkovic, l'enorme scritta che campeggia sul tour estivo di calciomercato biancoceleste. Possiamo dire abbastanza serenamente che i piani della Lazio non sono i nostri piani, sono infiniti e di solito infinitamente non si incastrano come la Lazio vorrebbe. Entro pochissimi giorni lo United deve prendere Milinkovic, colmando la distanza cash che Lotito pretende. Sti' benedetti 100 milioni li porterei io al presidentissimo, ma lo United per ora vola più basso. Anche perché Pogba non l'ha ancora venduto, e molto dipende da quello. E da Zidane, che lo vorrebbe. 

    I PIANI DELLA LAZIO SI SONO INCARTATI - E qui arriva lo stallo scacchistico. La Lazio sta riproponendo una magnifica situazione stile Wesley al povero Yazici: siamo in parola, rimani fermo, che prima o poi Tare ti prende. Cresci bene che poi ripassiamo. Peccato che poi Tare, a volte, è costretto dalle circostanze a fare promesse da marinaio, con gli occhi puntati verso il vento e isole sconosciute, e Wesley finisce all'Aston Villa. E Yazici pure non si trova così vicino a Formello. Tutto da vedere: la Lazio potrebbe muoversi prima di qualsiasi cessione. Ma il rischio di rimanere con un cerino enorme tra le mani, grosso quanto Milinkovic, e una mediana sovraffollata inquieta e non poco Tare. Quindi Yazici o aspetta, o serenamente non l'abbiamo mai trattato - versione ufficiale. A proposito di versione ufficiale: le cronache raccontano di un Inzaghi che vuole trattenere tutti. Un po' affettivo: prima Caicedo, mo' pure Badelj, che a Roma è amato quanto quelli che fanno la carbonara con la panna. Come vice Leiva, il croato non ha voglia e nemmeno forse la capacità di interpretare quello che Inzaghi vuole. Però il mister avrebbe piacere a riprovarci un altro anno, rimaniamo amici, dai. 

    CALENDARIO SHOCK - Il tutto quando, uscito il calendario, la Lazio si ritroverà a giocare la prima in casa contro la Roma. Il che equivale a dire, immaginate lo scenario: caldo torrido,  non si capisce bene ancora di che pasta siamo fatti, ci svegliamo tutti sudati ed è già derby. Qualcuno sarà abbronzato, qualcuno non sarà andato in vacanza, Milinkovic chissà dove giocherà, però almeno in vacanza ci è andato. Piccolo vantaggio: la Lazio affronterà due allenatori che si sono insediati in realtà nuove (però occhio a non farsi sorprendere).  In particolare Fonseca sta navigando una galleria di partenze-shock che nemmeno nei film più spaventosi di Dario Argento. La maglia del Boca su De Rossi è immagine iconica del fallimento di una gestione nel farsi amare. Però a farsi voler male ci riesce benissimo. Anche dell'immenso piacere che questo cagiona all'altra metà di Roma. E siamo già in clima derby, con il caldo, Milinkovic che stiamo sempre a parlare di lui, e un mercato che, per ora, sembra sempre più incartato in uno stallo a dire il vero, ma diciamolo tra noi, pure un po' sconfortante


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