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  • Laziomania: il ritorno del sorriso ma Ciro il 'coccolato' datti una calmata

    Laziomania: il ritorno del sorriso ma Ciro il 'coccolato' datti una calmata

    • Luca Capriotti
    Faccia a faccia con le ultime due partite, faccia a faccia con lo spettro di un eterno ritorno del fantasma della rimonta: la Lazio ha dominato il Parma andando a riposo in vantaggio di misura. E lo spettro del solito - come contro la Spal, come contro il Cluj - secondo tempo si è presentato con puntualità all'Olimpico. Ma il gol di Marusic - che in zona mista becca i complimenti di Lotito - fa tornare un sorriso un po' nervoso ad Inzaghi. Già, perché in casa Lazio non c'è vittoria senza un amabile argomento di conversazione: lo regala Immobile, che prende talmente bene il cambio da farsi una sfuriata solitaria fino alla panchina - ed era davvero tanto il campo da percorrere, quando è uscito - per poi prendersi il rimbrotto tutt'altro che bonario e sereno di Simone Inzaghi. Faccia a faccia.

    NERVI TESI O COSE NORMALI - Qualcuno, che ha giocato a pallone, per esempio, potrebbe dire: "cose di campo, cose che capitano" e tutte quelle cose un po' corporativistiche con cui viene sempre sbolognata la sfuriata di turno. Diciamolo per bene: in questo momento Lazio, queste cose non devono capitare. Io sono uno di quelli, sicuramente bacchettoni, che queste cose non ce la fa a vederle. Punto. Che le faccia un attaccante coccolatissimo, praticamente senza concorrenza, uno dei giocatori più pagati in rosa, un senatore, non fa che aggravare la questione. Chiudiamola qui, ma di simpatico nella scena c'era poco. Inzaghi fa le scelte, se ogni volta si dovesse trovare a fronteggiare scene simili sarebbe il caos. Poi: un attaccante che sente nell'aria magari un altro gol ci può stare che abbia un po' storto il naso al cambio. Ma da innervosirsi a fare quel ben di Dio a favor di telecamera ci passa tutto un universo di rispetto. 

    INTERLANDIA - Comunque può facilmente farsi perdonare: per esempio a cominciare dalla complicatissima gara infrasettimanale a Milano. A volte è una fortuna che le partite si accavallino, una dopo l'altra, in un flusso continuo: le brutte parentesi - le due sconfitte, per esempio - possono essere seppellite, gli sproloqui rabbiosi possono defluire in giocate, gol, e tutto può passare in sordina. Curioso che il labiale di Inzaghi ad Immobile fosse: "vai avanti, continua..." Curioso perché è la stessa affermazione che si poteva riversare sull'intera squadra, dopo questa settimana non da Dio, in vista dell'Inter. E invece diventa un sacrosanto rimprovero verso un calciatore che l'ha presa troppo male. Tutto mi aspettavo, meno di chiuderla con l'immagine di Immobile che sacramenta per un cambio. Ma in casa Lazio bisogna sempre aspettarsi di tutto: per carità, sono cose che capitano nel calcio. Purtroppo. Ma non bisogna farsi accerchiare dai nervosismi: erano troppi importanti i 3 punti, ritrovare uno sfavillante Luis Alberto e un Milinkovic prezioso. Perfino Marusic, sentite cosa dico, mi è piaciuto. Contro l'Inter sarà durissima, il cambio di Inzaghi va evidentemente il quel senso. Anche la formazione iniziale - non bellissima, senza Jony e Lazzari, per dire. Servirà qualcosa di bellissimo, contro l'Inter. La rabbia andrà messa in campo, e servirà molto altro. Qualcosa di bellissimo, ancora faccia a faccia con i nerazzurri.  

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